06/04/2025
con Salvatore, di Acerno (Salerno) davanti alla tomba (si, sepolto proprio qui sul muro della chiesa di Mattia) di Michele d'Aste, figlio più illustre dei nobili della zona, il primo ad entrare, alla testa dei suoi granatieri, dentro le mura della fortezza di Buda durante il vittorioso assedio delle forze cattoliche agli ottomani.
Questa è la sua storia: a 11 anni,era entrato nel Collegio dementino, dove venivano educati i figli delle migliori famiglie romane ed italiane. A 18 anni parte per Vienna arruolandosi nell'esercito imperiale (i cervelli in fuga c'erano anche allora, si chiama anche voglia di girare il mondo). Nel 1676 partecipò alla guerra delle Fiandre, dove si distinse nell'assedio di Filisburg, guadagnandosi la stima dello stesso Duca di Lorena. Negli anni 1678-1683 fu due volte membro di ambascerie presso il Thököly (pace dei 20 anni: 1664-1684). Nel 1683, durante l'assedio di Vienna, difese strenuamente il Bastione Löwel, venendo gravemente ferito. Ma subito riparte per la campagna d'Ungheria, il 9 ottobre 1683 prende parte all'assedio di Párkány, dove fu nuovamente ferito. Nell'inverno del 1684 si recò in Polonia, in delegazione presso il re Sobieski. Il 16 giugno 1684 partecipò all'assalto di Visegrád, con il grado di tenente colonnello.
Il 2 settembre 1686, l'impresa di Buda. morì di lì ad una settimana, il 9 settembre, per le ferite riportate nell'assalto finale. per ordine
del duca di Lorena, fu sepolto nella chiesa di Mattia, il successivo 14 settembre.
E' anche scrittore: alla sua morte, contravvenendo alle ultime volontà, il Conte Vittorio Solari non solo non volle bruciare i suoi manoscritti, ma si preoccupò di mettere insieme ed ordinare le varie carte e di farle giungere, dopo non poche peripezie, a Roma, al Barone Carlo D'Aste, fratello maggiore di Michele, che fece rilegare i due diari in un unico volume dal titolo:
"il manoscritto dei suoi diari, Diarii degl'Assedii di Vienna del 1683, e di Buda del 1686 distesi, e scritti dal Baron Michele D'Aste che vi si trovò presente in tutte le sue Azzioni "
Attualmente il manoscritto dei due Diari è a Viterbo, nella Biblioteca San Francesco alla Rocca, di Viterbo, Centro di Documentazione Francescana.