24/05/2025
25 MAGGIO A BUCCHIANICO
È il giorno dei Banderesi.
La mattina inizia presto, con la processione dei ceri, un momento semplice ma solenne che apre la festa. Dopo la colazione a base di spezzatino, il corteo si sposta davanti alla Chiesa di San Francesco. Qui, il sindaco affida al Sergentiere la spada, l’Arma Santa, con la formula rituale: “Vai e torna vincitore.” È un gesto carico di simbolo, come una promessa: proteggere, guidare, rappresentare.
Il corteo prende vita.
All’esterno della chiesa si svolge la cerimonia della consegna degli anelli: la madre del Banderese consegna gli anelli agli uomini della famiglia, un rito che sottolinea i legami familiari e l’importanza della tradizione.
Poi la bannìra e lo stendardo vengono innalzati. Il Banderese, con i figli e il Sergentiere, sale a cavallo e comincia il giro del paese.
Casa dopo casa, il corteo viene accolto con rinfreschi e sorrisi, il tradizionale “lu cumplimente”. E in piazza, si ripete la ciammaichella, la danza maschile che racconta un’antica astuzia di difesa e unità.
La giornata continua con la processione solenne di Sant’Urbano, con la statua e le reliquie portate a spalla per le vie del paese. Al convento di San Camillo de Lellis, sotto il balcone del sindaco e del parroco, va in scena la “mossa”: i Banderesi fingono di restituire le bandiere… ma le trattengono ancora un po’, tra sorrisi e complicità, finché alla fine le consegnano davvero.
Il 25 maggio a Bucchianico è più di una data: è una storia che si rinnova, fatta di passi, suoni e gesti di un popolo.
📸 Foto di Olivia Vispo Fotografia
Pro Loco Bucchianico
La Festa dei Banderesi
Comune di Bucchianico