22/03/2025
FIGLIO: “Papà, posso farti una domanda?”
PAPÀ: “Sì, certo. Dimmi pure.”
FIGLIO: “Papà, quanto guadagni all’ora?”
PAPÀ: “Non sono affari tuoi. Perché vuoi sapere una cosa del genere?”
FIGLIO: “Voglio solo saperlo. Per favore, dimmi, quanto guadagni in un’ora?”
PAPÀ: “Se proprio vuoi saperlo, guadagno 100 dollari l’ora.”
FIGLIO: “Oh!” (abbassando la testa)
FIGLIO: “Papà, posso per favore avere 50 dollari in prestito?”
Il padre si infuriò.
PAPÀ: “Se l’unico motivo per cui me lo chiedi è per comprare un giocattolo inutile o qualche altra sciocchezza, fila dritto in camera tua e vai a letto. Pensa a quanto sei egoista. Lavoro duramente ogni giorno per questo, e tu ti comporti in modo infantile.”
Il bambino andò silenziosamente nella sua stanza e chiuse la porta.
Il padre si sedette, sempre più arrabbiato per quella domanda. Come osava chiedergli soldi solo per un capriccio?
Dopo circa un’ora, l’uomo si calmò e cominciò a riflettere: forse c’era davvero qualcosa di importante che il bambino voleva comprare con quei 50 dollari, e in fondo non chiedeva spesso denaro. Così andò nella stanza del figlio e aprì la porta.
PAPÀ: “Stai dormendo, figliolo?”
FIGLIO: “No, papà, sono sveglio.”
PAPÀ: “Ho pensato che forse sono stato troppo duro prima. È stata una giornata lunga e ho scaricato la mia frustrazione su di te. Ecco i 50 dollari che mi hai chiesto.”
Il bambino si alzò a sedere, sorridendo.
FIGLIO: “Oh, grazie, papà!”
Poi, infilando la mano sotto il cuscino, tirò fuori alcune banconote stropicciate. L’uomo vide che il bambino aveva già dei soldi e stava per arrabbiarsi di nuovo. Ma il bambino contò lentamente i suoi soldi e poi guardò il padre.
PAPÀ: “Perché vuoi altri soldi se già ne avevi?”
FIGLIO: “Perché non ne avevo abbastanza, ma ora sì.
Papà, ora ho 100 dollari. Posso comprare un’ora del tuo tempo? Puoi tornare a casa presto domani? Vorrei cenare con te.”
Il padre rimase sconvolto. Lo abbracciò forte e gli chiese perdono.
Questa è una piccola riflessione per tutti noi che lavoriamo così tanto nella vita: non dovremmo lasciare che il tempo ci scivoli via senza dedicarlo a chi conta davvero per noi, a coloro che ci stanno più a cuore. Ricordiamoci di spendere quel “valore di 100 dollari” del nostro tempo con chi amiamo.
Se domani morissimo, l’azienda per cui lavoriamo potrebbe rimpiazzarci in pochi giorni. Ma la famiglia e gli amici che lasciamo sentiranno la nostra mancanza per il resto della loro vita.
E, a pensarci bene, spesso dedichiamo più energie al lavoro che alla nostra famiglia.
Ci sono cose molto più importanti.
La morale è che il tempo è più prezioso del denaro.
Questa storia ci insegna che, anche se spesso ci concentriamo sul lavorare duramente per guadagnare soldi, non dobbiamo trascurare l’importanza di trascorrere del tempo di qualità con i nostri cari. La ricchezza materiale può essere sostituita, ma le relazioni che abbiamo con la famiglia e gli amici sono insostituibili. Dare priorità al tempo con chi conta davvero è un promemoria per trovare un equilibrio tra lavoro e affetti, perché sono loro il vero tesoro della vita.