18/06/2025
Oggi abbiamo attuato la pratica della caprificazione per favorire la fruttificazione delle nostre piante di fico domestico. Appendendo ai rami del fico domestico frutti, o meglio i fiori, del caprifico (fico selvatico) attiriamo una piccola vespa, la Blastophaga psenes, che feconda i fiori femminili del fico. Il fico domestico è provvisto soltanto di fiori femminili longistili: mentre l’infiorescenza del caprifico è provvista di fiori femminili e maschili diversamente distribuiti secondo l’epoca di formazione dei ricettacoli (in autunno i mammoni, ad aprile le mamme e a giugno i profichi).
La Blastophaga psenes, fecondata, depone le uova in autunno nei fiori femminili brevistili, contenuti nelle mamme. Dalle uova, a fine inverno, si sviluppano le larve e, in aprile, gli adulti. I maschi, che schiudono prima, fecondano le femmine mentre sono ancora rinchiuse nella galla. Verso la fine di aprile le femmine fecondate escono dalle mamme attraverso l’ostiolo, volano alla ricerca dei profichi, vi penetrano dall’ostiolo perdendo le ali nell’attraversarlo e depongono le uova negli ovari dei fiori gallicoli, poi muoiono all’interno.
I profichi ingrossano e, entro due mesi, dalle uova si sviluppano gli insetti adulti che migrano.
Nell’atto di uscire si caricano del polline dei fiori maschili situati in prossimità dell’ostiolo. Intanto si sono sviluppati i mammoni del caprifico e le blastofaghe vi penetrano e depongono le uova trasportando il polline sui fiori femminili.
Qui avviene la caprificazione alla maturazione dei profichi.
Nello stesso periodo compiono la loro evoluzione i frutti del fico domestico. Le blastofaghe che volano alla ricerca dei siconi dei caprifichi, penetrano anche nell’interno dei fichi domestici (è un inganno della natura) ma non possono depositarvi le uova perché i fiori femminili sono longistili. Però, penetrando nel siconio del fornito trasportano il polline (il polline è appiccicato sul corpo della vespa) e li fecondano.
Il fornito fecondato può essere riconosciuto dall'ostiolo che ha un punto di color nero, sono le ali dell'insetto.
La caprificazione è sempre stata una pratica molto diffusa da noi, quando la coltivazione del fico era di fondamentale importanza nell’economia locale. In particolare Ostuni e la zona degli orti medievali rappresentava una piazza importante per tutto il circondario per la produzione e vendita di “li prfìsc” che avevano un valore economico di non poco conto.