04/08/2025
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UNA PICCOLA RIFLESSIONE SUL MONDO DEL B&B CHE CAMBIA.
Negli anni, il mondo delle prenotazioni online ha trasformato radicalmente il concetto stesso di Bed and Breakfast. Quando questa formula è nata, l’idea era semplice: famiglie con una o due stanze in più le mettevano a disposizione dei viaggiatori, offrendo ospitalità autentica, colazioni casalinghe e quel calore umano che un albergo difficilmente può dare. L’attività era dichiaratamente “non professionale”, nel senso più bello del termine: non c’erano strategie di revenue management, channel manager o motori di prenotazione. C’erano persone, famiglie, tempo da dedicare agli ospiti e poco altro.
Poi è arrivata l’era delle piattaforme online. All’inizio sembrava una grande opportunità: visibilità immediata, prenotazioni facili, un modo per riempire le camere senza dover passare ore al telefono. Col tempo, però, il modello si è evoluto, o, forse, si è trasformato in qualcosa di diverso. Oggi, quasi tutte le prenotazioni passano dalle OTA e, per sopravvivere, è obbligatorio accettare la prenotazione immediata, aggiornare prezzi e disponibilità in tempo reale, evitare l’overbooking con l’aiuto di un channel manager. Chi non lo fa, rischia la penalizzazione o addirittura la scomparsa dai risultati di ricerca.
In questo scenario, il B&B “spensierato” di una volta, quello in cui si aspettava la telefonata del viaggiatore e si rispondeva “sì” o “no”, ha sempre meno spazio. Non è solo una questione di comodità per il gestore: è la logica stessa del mercato che spinge in questa direzione. Le piattaforme devono garantire al viaggiatore velocità, certezza di prenotazione e assenza di errori. Se non lo fanno, il viaggiatore si sposta altrove, verso chi queste garanzie le offre.
Eppure, c’è qualcosa di profondamente malinconico in questo cambiamento. L’essenza del B&B non è mai stata la gestione tecnologica impeccabile, ma la capacità di accogliere, ascoltare, condividere. Era il sorriso di chi ti apriva la porta di casa, il consiglio su dove andare a cena, la chiacchierata davanti a un caffè. L’obbligo di diventare “professionali” per restare visibili rischia di allontanare alcune di queste realtà: famiglie che non vogliono trasformarsi in piccole reception alberghiere e che si ritrovano estromesse da un mondo che, paradossalmente, proprio loro hanno contribuito a far nascere.
Non tutto, però, è perduto. La differenza continuerà sempre a farla il gestore: il modo in cui accoglie, la storia che racconta, l’attenzione che dedica agli ospiti. Anche con un booking engine e un channel manager, un B&B può restare autentico se conserva quell’anima familiare che lo caratterizza. Forse, allora, la sfida dei prossimi anni sarà proprio questa: usare la tecnologia per non sparire, ma senza smettere di essere ciò che un B&B dovrebbe essere: una casa che si apre, non solo una stanza che si affitta.
In fondo, i viaggiatori continuano a cercare quell’umanità che un albergo spesso non riesce a dare. Sta a chi gestisce un B&B dimostrare che, nonostante calendari online e prenotazioni istantanee, l’ospitalità familiare non è morta: si è solo adattata a un nuovo tempo, pronta a sorprendere chi entra dalla porta con lo stesso calore di sempre.