12/07/2024
Nelle calde estati di Roma giocose figure femminili si divertono tra giochi d'acqua: sono le Naiadi della fontana di piazza della Repubblica (ex Esedra). La fontana viene ideata alla fine dell'Ottocento, nel periodo in cui Roma vive una trasformazione per divenire una Capitale moderna attraverso vari interventi di restyling. La creazione della fontana è dovuta in realtà dall'esigenza di ristrutturare l'antico acquedotto dell'Acqua Marcia. Il papa Pio IX infatti dopo l'intervento sull'impianto idrico decide di posizionare una fontana a chiusura del lavoro. Il primo progetto però non andò a buon fine, e l'opera viene affidata ad un artista palermitano, Mario Rutelli, bisnonno di un noto ex sindaco. Rutelli decide di collocare delle statue femminili che rappresentano le Ninfe delle acque, accompagnate da vari animali: fu subito scandalo! Le pose sensuali delle Naiadi, la loro pelle lucida bagnata dagli zampilli d'acqua e il loro atteggiamento sensuale turbarono la mentalità di molti romani, influenzati ancora dal moralismo papalino. Addirittura fu costruito uno steccato che ne impediva la visione completa.
Le proteste, soprattutto dei giovani romani, furono numerose e molto accese, e lo steccato venne rimosso permettendo a tutti di ammirare queste deliziose creature. Ma c'è un altro aneddoto gustoso che riguarda la statua centrale. Inizialmente infatti si trattava di alcune figure umane con un delfino e un polipo avvinghiati. Il popolo non mostrò apprezzamento verso quello che considerava un ammasso informe, bollandolo subito come "er fritto misto". Lo scultore, costretto a modificare l'opera, creò così il Glauco, un giovane uomo che lotta con un delfino, che oggi vediamo al centro della fontana. Il "fritto misto" fu trasferito a piazza Vittorio Emanuele e il vigoroso Glauco, che trattiene a stento il delfino, vedrà spuntare lo zampillo centrale proprio dalla bocca dell'animale marino.