31/05/2023
Cliento Ottati
Tour 2023
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Sono due le ipotesi circa le origini del toponimo si fanno risalire alla “decisione” (dal termine lat. optatus, cioè desiderato) di alcuni pastori di Fasanella, che avrebbero scelto questo luogo “riparato dai venti”, come sede del loro insediamento.
Infatti, intorno all' anno 1000, un gran numero di pastori e mandriani del territorio di Fasanella, essendo questa zona assai ricca di pascoli, vi costruirono nel tempo alcune abitazioni che, aumentando di numero, diedero origine al primo centro abitato, vedi l'insediamento rurale della Civita. Altra ipotesi il termine deriverebbe dal gran numero di fichi in zona, chiamati “ottati”, dalla venerazione di Sant’Ottato, vescovo di Milevi, un tempo molto venerato in questa zona.
Sorge a 530 mslm e conta 600 abitanti circa.
Le origini medioevali del paese si fanno risalire al XIII secolo: Ottati fu dapprima feudo di Capece Celsota, in seguito proprietà di numerose famiglie nobili. Risorse dalle macerie a cui lo ridusse Federico II di Svevia e nel 1700 il borgo appartenne alla potente famiglia dei Caraguso-Maricenda.
Che si tratti di escursioni o uscite in bicicletta, a Ottati. esistono molte cose da vedere e luoghi da visitare.
Da vedere:
Chiesa di San Biagio: edificata tra il 1180 e 1230, rappresenta la “dimora del Santo Patrono”. La statua del Santo, a mezzo busto, è di argento finemente cesellato e fu acquistata a Napoli nel 1750 per 2.800 ducati presso l’orafo Francesco Ansalone. All’interno della chiesa si può ammirare un organo dell’artista Carelli, costruito nel 1700. In questa chiesa fu seppellito Tommaso Mariconda, principe di Garaguso.
Convento dei Domenicani ( vedi pubblicato su itinerari) con l'annessa chiesa dell'Annunziata.
Santuario del Cardoneto.
Civita, antico insediamento rurale.
Rifugio Panormo e i suoi boschi di Faggio.
Caverna detta dell’Auso, anticamente Abisso, da dove nasce il Fasanella.
Centro storico con portali di notevole pregio.
Un appunto a parte meritano i suoi murales, diversi da altri borghi e che fanno di Ottati una "mostra permanente di pittura all'aperto".
Con la mostra permanente di pittura all’aperto “…e tenera è la luce”, Ottati ha affidato al segno e al colore, alle ombre e alle luci dell’Arte il compito gravoso e affatante di raccontare la sua storia.
Ventitrè gli artisti coinvolti nella mostra, a cura del critico Luigi Crescibene, per ottanta opere complessive, allestite lungo tre itinerari:
“La luce e l’infinito”, nella zona più moderna di Ottati, dove si possono ammirare espressioni di surrealismo e arte concettuale; – “La vita nel segno e nel colore”, in un area intermedia, dove insistono costruzioni d’epoca medievale accanto ad edifici moderni e dove il figurativo gioca a rimpiattino con il moderno; – “Nel colore del tempo” , nella zona più antica, dove le opere richiamano testimonianze e ricordi della cultura contadina.
Possiamo dire che più che murales
0TTATi ospita veri e propri quadri incorniciati e protetti da uno speciale materiale simile al vetro, ma infrangibile. Queste opere fanno di Ottati un “paese d’arte” .
Tra i suoi piatti tipici la sfrionzola, a cui è dedicata una sagra, i ravioli e i fusilli.
Oltre alla sagra, si tengono i festeggiamenti di San Biagio, Patrono del paese e della Madonna del Cardoneto.