
03/08/2025
Quanti altri “eroi ed eroine” anonimi ai quali rendere onore!!
Gino Bartali. Tre Tour de France, due Giri d'Italia, leggenda del ciclismo italiano. Ma chi l'avrebbe mai detto che dietro quelle pedalate si nascondeva qualcosa di molto più grande?
Durante l'occupazione nazifascista, mentre tutti lo vedevano allenarsi tra Firenze e Assisi, Bartali stava in realtà compiendo missioni segrete. Nel telaio della sua bici nascondeva documenti falsificati: carte d'identità, certificati, tutto quello che serviva per dare una nuova vita agli ebrei perseguitati.
Pensateci: passava sotto il naso dei soldati nazisti, che mai avrebbero fermato il campione nazionale per un controllo. La copertura perfetta.
Quante vite salvò con questa geniale strategia? Ottocento. Ottocento persone che dovettero la loro sopravvivenza a quelle pedalate apparentemente innocenti.
E la cosa più incredibile? Bartali non ne parlò mai. Neanche una parola, per tutta la vita. Solo dopo la sua morte, nel 2000, la famiglia rivelò la verità. Nel 2013 Israele lo riconobbe ufficialmente come 'Giusto fra le Nazioni'.
A volte i veri eroi pedalano in silenzio, portando nel cuore segreti che valgono più di qualsiasi medaglia.