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Da Schiavi a Liberi Percorsi turistici e culturali

Santa Messa in onore di Sant'Antonio di Padova
13/06/2025

Santa Messa in onore di Sant'Antonio di Padova

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08/05/2025

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LA VIA CRUCIS A LIBERI
A Liberi, dagli anni ‘80, grazie a decine di volontari, la Sacra Rappresentazione della Passione prende vita la Domenica delle Palme, come introduzione alla Settimana Santa, e/o il venerdì santo, ed è accompagnata da canti e celebrazioni comuni.

Originariamente, essa aveva inizio nella Chiesa di Cese e, dopo aver percorso tutte le frazioni e sostato in tutte le parrocchie per una preghiera, si concludeva sulla Santella, a Profeti. Dal 2014, la Passione si è svolta nei vicoli della frazione Schiavi. Nel 2025, la Via della Croce ha percorso il tragitto dalla Chiesa dell’Assunta alla Chiesa di Santa Barbara, portando in processione le statue dell’Addolorata e del Crocifisso.https://schiaviliberi.altervista.org/eventi/

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08/05/2025

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LA VIA CRUCIS

La Via Crucis ripercorre gli ultimi giorni della vita terrena di Gesù: da quando egli e i suoi discepoli escono verso il monte degli ulivi fino a quando viene condotto al Golgota, crocifisso e sepolto in un sepolcro nuovo, scavato nella roccia di un giardino vicino.

Dalla fine del IV secolo, questo rito veniva celebrato dai pellegrini in visita a Gerusalemme: essi percorrevano il percorso dal palazzo di Pilato fino al monte e al Santo Sepolcro.

La Via Crucis, nel senso attuale del termine, risale al Medioevo inoltrato e, grazie a San Francesco d’Assisi, conobbe la sua affermazione e la sua codificazione moderna. Poiché non tutti potevano permettersi un viaggio a Gerusalemme, la rappresentazione delle stazioni della Via della Croce divenne un modo per rendere accessibili i luoghi della Passione a ogni fedele.

Verso la fine del tredicesimo secolo, la Via Crucis è menzionata come cammino percorso da Gesù nella salita al Calvario e segnato da una successione di stationes: il palazzo di Erode, il Litostrato (dove Gesù fu condannato a morte), il luogo dove Egli incontrò le donne di Gerusalemme, il punto in cui Simone di Cirene prese su di sé la croce del Signore, e così via.

Il soggetto delle stazioni era vario e c’era una grande diversità nella scelta del numero e dell’ordine. Nelle varie rappresentazioni, si trovano stazioni, quali la cattura di Gesù, il rinnegamento di Pietro, la flagellazione, le accuse diffamatorie in casa di Caifa, lo scherno della veste bianca nel palazzo di Erode, che non figurano in quella che diverrà la traccia definitiva.

La Via Crucis, nella sua forma attuale, con le stesse quattordici stazioni disposte nello stesso ordine, è attestata in Spagna nella prima metà del diciassettesimo secolo, soprattutto in ambienti francescani. Dalla pen*sola iberica, essa passò prima in Sardegna, allora sotto il dominio della corona sp****la, e poi nella pen*sola italica.

Le 14 stazioni della Via Crucis, nella forma definitiva arrivata a noi, sono le seguenti: 1) Gesù è condannato a morte; 2) Gesù è caricato della croce; 3) Gesù cade per la prima volta; 4) Gesù incontra sua Madre; 5) Simone di Cirene aiuta Gesù a portare la croce; 6) la Veronica asciuga il volto di Gesù; 7) Gesù cade per la seconda volta; 8) Gesù ammonisce le donne di Gerusalemme; 9) Gesù cade per la terza volta; 10) Gesù è spogliato delle vesti; 11) Gesù è inchiodato sulla croce; 12) Gesù muore in croce; 13) Gesù è deposto dalla croce; 14) Il corpo di Gesù è collocato nel sepolcro.

Negli ultimi anni, diverse diocesi e parrocchie hanno ripreso in mano quest’evento così carico di spiritualità, preghiera, devozione e teatralità, che riunisce in sé la catechesi, l’intento pedagogico, l’invito alla conversione e alla partecipazione ai dolori di Cristo, in vista della luce gloriosa della Risurrezione.

Nel 1223, San Francesco d’Assisi creò la prima rappresentazione vivente del Presepe a Greccio, un paesino nel Lazio, in ...
03/03/2025

Nel 1223, San Francesco d’Assisi creò la prima rappresentazione vivente del Presepe a Greccio, un paesino nel Lazio, in provincia di Rieti. Ottenuta l’autorizzazione da papa Onofrio III, Francesco fece allestire una grotta spoglia, con una mangiatoia logora, e un piccolo recinto riempito di paglia, con un bue e un asinello accanto; al centro, il Santo con le sue preghiere, gli inni alla vita, i canti santi e la sua profonda devozione. Il Presepe fu un vero e proprio dono alla nascita di Gesù Cristo e San Francesco diede così inizio a una tradizione che dura da secoli in tutta l’Italia e oltre.
A Liberi, la prima rappresentazione del presente vivente risale alla fine degli anni ’80, nella frazione Profeti, ripresa successivamente nel 2013 e nel 2014. Dal 2024, la rappresentazione del Presepe vivente viene organizzata dall’associazione culturale “I Liberi” e si tiene nella frazione Villa. Gli abitanti del posto contribuiscono alla realizzazione ospitando le varie botteghe, fornendo oggetti e animali o interpretando i personaggi presepiali.

03/03/2025

Facebook PRESEPE VIVENTE Nel 1223, San Francesco d’Assisi creò la prima rappresentazione vivente del Presepe a Greccio, un paesino nel Lazio, in provincia di Rieti. Ottenuta l’autorizzazione da papa Onofrio III, Francesco fece allestire una grotta spoglia, con una mangiatoia logora, e un piccol...

02/01/2025

Si è tenuta sabato 28 dicembre, presso la sala consiliare del Comune di Liberi la presentazione della prima edizione del calendario “Liberi 2025”.

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