03/06/2025
Al Museo Casa Deriu, un’esposizione estemporanea riporta al centro non solo l’arte del filet, ma anche il mondo che le ruota attorno: le case di Sa Costa, i telai poggiati sulle ginocchia, le preghiere sussurrate, il mormorio che si perde nei vicoli.
L’allestimento raccoglie l’eredità della mostra curata nel 2015 dall’artista Mariano Chelo e dallo stilista e designer Silvio Betterelli, in cui il filet diventava narrazione visiva, ricamava gli spazi e dialogava con l’arte contemporanea e con l’alta moda, in una messa in scena poetica e intensa.
Ad arricchire il percorso, un video che ripercorre quell’esperienza suggestiva, rendendo omaggio a una delle espressioni più alte dell’arte popolare sarda.
Le fotografie scattate negli anni ’50 e ’60 mostrano le ricamatrici all’opera. C’è chi prepara la rete (su randadu), chi ricama con pazienza i motivi iconografici tipici (sas mustras), chi espone con orgoglio i manufatti finiti.
Sono immagini che restituiscono momenti di vita quotidiana, in cui il lavoro al telaio era anche un modo per stare insieme, condividere storie, costruire legami.
Accanto a questi scatti, trovano spazio i lavori allora realizzati dalle allieve della maestra Anastasia Salis. Sono le associazioni di filet, infatti, a testimoniare una tradizione portata avanti con lo stesso spirito e cura.
Un filo narrativo ricco di memoria, che ancora oggi continua a raccontare il filet di Bosa.
📍Museo Casa Deriu
🗓️ Dal martedì alla domenica
🕙 10:00 - 13:00 / 15:00 - 18:00
📞 0785 377043