09/06/2025
Ieri sono stata a visitare nuovamente la vecchia Colonia Penale di Castiadas, approfittando della bellissima giornata estiva e del mare stupendo di Cala Sinzias. Questo luogo mi colpisce sempre, quindi ho deciso di raccontarti la sua storia con questo post e farti ve**re la curiosità di scoprirlo!
Tutto comincia l’11 Agosto del 1875, quando una trentina di detenuti e alcune guardie carcerarie della Colonia Penale di San Bartolomeo partono da Cagliari e sbarcano nella località di Cala Sinzias. Il territorio doveva apparire selvaggio e incontaminato, sicuramente molto diverso da come si presenta oggi ai turisti.
L’obiettivo dell’impresa era quello di bonificare e risanare il territorio disabitato da secoli usando il lavoro dei “forzati” e far costruire a loro stessi il loro futuro luogo di detenzione. In soli due anni il numero dei detenuti passò da trenta a trecento, tutti in possesso di esperienze lavorative precedenti nell’edilizia.
Furono realizzati una decina di distaccamenti, che comprendevano le carceri, le celle di isolamento, gli uffici della Direzione, le case delle guardie, un ufficio postale, un ospedale, una chiesetta e vari edifici di produzione, tra cui un caseificio, una falegnameria ecc.
I detenuti coltivavano cereali, legumi, agrumi e vino. Il surplus nella produzione veniva commercializzato, consentendo alla struttura di godere di una certa indipendenza economica. I detenuti stessi erano retribuiti, seppur esiguamente, per il lavoro reso, il che gli consentiva di poter mantenere le proprie famiglie e avere diritto ad una pensione.
Fino al 1902 i detenuti erano costretti alle catene, non solo quando si trovavano nei campi di lavoro, ma anche dentro le celle. L’uso delle catene fu poi reintrodotto durante le due guerre.
Il fine della Colonia Penale era il reinserimento sociale dei detenuti, ma spesso il mancato rispetto delle regole di convivenza carceraria provocava punizioni severissime, che andavano dalle torture all’isolamento alla detrazione del compenso.
Qualche anno prima della chiusura, la direzione del carcere passò all’Etfas, che riorganizzò il territorio dividendolo in varie aziende, fino alla chiusura avvenuta nel 1955.