17/05/2025
Cari colleghi,
leggiamo un po' ovunque commenti in merito al pronunciamento del Tar sul ricorso presentato da Angt, una delle associazioni nazionali di categoria, per il blocco dell'esame nazionale delle guide.
Di seguito vi spieghiamo perché riteniamo giusta la posizione di Angt.
In estrema sintesi, il ricorso relativo al concorso presenta una evidente illegittimità per via dell' omessa pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Se concorso deve esserci, tutti devono venirne a conoscenza attraverso gli strumenti che lo Stato mette a disposizione per offrire a tutti pari opportunità.
Il ricorso verte inoltre su tre punti chiave, contestati da Angt:
A) lo svolgimento su base nazionale.
Lo Stato ha impropriamente avocato a se senza coinvolgimento delle regioni una materia come questa.
Non entrando nello specifico regionale e inviduando come figura la sola guida nazionale, si consente di avere guide generaliste con scarso radicamento nel territorio. Vi è quindi la possibilità che dall'estero e da altre regioni italiane arrivino frotte di persone impreparate (qui come altrove, eh!), con scarsissima conoscenza del nostro o dell'altrui panorama culturale. Vi sarà, poi, un forte scompenso, soprattutto in regioni come la nostra nella quale arriveranno decine e decine di guide esterne (accade già, figuriamoci!), mentre noi, a causa dell'insularità e di altre criticità non riusciremo ad inserirci in ambiti lavorativi esterni (chi conosce i meccanismi del lavoro a Roma, Firenze, Venezia etc... sa perfettamente che sono necessari anni per inserirsi in quelle piazze).
B)Trattandosi di lavoro di mediazione culturale, è giusto o non è giusto possedere dei titoli di studio adeguati? Sicuramente non è una laurea a fare una buona guida turistica e tante ottime guide hanno solo il diploma, ma è un modo per evitare che questo settore diventi una valvola di sfogo per inoccupati che cercano sistemazioni temporanee, andando a saturare un settore nel quale già emergono gravi ingerenze di colossi del crocierismo che stanno puntando sulla grande disponibilità di guide per abbattere le tariffe. Se queste operazioni le fa la grande distribuzione col prezzo del latte, tutti incazzati, se succede nel mondo delle guide che le tariffe vengano buttate giù dalle potenti compagnie che controllano il mercato turistico, va bene. E ovviamente sono quelli già abilitati come noi che secondo alcuni vogliono conservare i propri privilegi. La coerenza non si sa dove stia di casa.
C) altro punto importante è legato alla conoscenza delle lingue straniere. Da almeno 20 anni chiediamo concorsi per abilitare guide nelle lingue scoperte (tedesco, cinese, giapponese, russo, olandese etc) e ora si passa ad una sola lingua con un livello di conoscenza che non hanno nemmeno i ragazzi che frequentano la scuola media. Siamo ai livelli di "noio vulavant savuar l'indiriss"...
Le incongruenze del decreto e delle prove di abilitazione sono numerose (ci sono voluti mesi ai nostri avvocati e a quelli dell'associazione nazionale per ve**re a capo anche solo delle trappole e delle incongruenze dei testi scritti) ma vi segnaliamo soprattutto il fatto che questa legge foraggia il mondo dei corsi di formazione (formazione divenuta obbligatoria ma, probabilmente, a carico nostro se non riusciremo a far sostenere questi costi alle singole regioni che per il momento pare non abbiano voce in capitolo). Non vi sono nemmeno pari obblighi tra chi verrà da fuori con permessi temporanei e noi guide che già operanti nelle regioni: loro non dovranno dimostrare nulla sulla conoscenza, noi conoscere a menadito l'intero territorio nazionale, secondo quanto chiesto dal bando.
Il corporativismo, infine. Noi lo abbiamo praticato per mesi, ma a livello informativo. Quando nessuno spiegava, quando nessuno aiutava. Chi ha seguito la nostra pagina ha potuto conoscere tutto l'iter delle richieste in fase di analisi della legge, avere aggiornamenti puntuali (anche via mail) pur non avendo pagato una quota associativa, inoltrare segnalazioni tramite noi alla associazione nazionale Angt per i problemi relativi al riconoscimento delle lingue straniere mai certificate a chi ha ricevuto l'abilitazione con sanatoria regionale.
Stiamo proteggendo una categoria intera, il nostro e il vostro lavoro, senza svilirlo, senza venderci al primo che passa, come fanno alcune società che con la scusa di operare in regime di libero mercato stringono accordi vantaggiosi per loro ma sottopagando le guide che poi svolgono i servizi. Forse questo sforzo non sarà capito, ma stiamo lavorando per tutti, per quelli che il patentino lo hanno già e per chi arriverà dopo di noi. Tutti. Dignitosamente.