
24/06/2025
𝐄̀ 𝐬𝐢𝐜𝐮𝐫𝐨 𝐯𝐢𝐚𝐠𝐠𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐨𝐠𝐠𝐢 𝐢𝐧 𝐄𝐠𝐢𝐭𝐭𝐨? 𝐅𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚.
In questi giorni ci stanno scrivendo e chiamando in molti, spesso con un po' di preoccupazione.
Le domande, in fondo, sono sempre le stesse: “Con tutto quello che sta accadendo tra Israele, Iran e Stati Uniti, è sicuro partire per il Mar Rosso? E se la situazione si estendesse anche all'Egitto o oltre?"
Arriva il momento in cui bisogna fermarsi e riordinare le notizie di questi giorni e dare il giusto supporto in maniera razionale. visto che, nelle prossime settimane, saranno in molti che trascorreranno le vacanze in Egitto oppure che transiteranno dagli Emirati per altre destinazioni ad Oriente o Africa
Non biasimiamo nessuno, sia chiaro. Sono dubbi comprensibili, nati soprattutto da notizie/articoli che, soprattutto sui social, mirano a scatenare altri meccanismi.
I media italiani, nel loro modo di fare notizia, tendono a enfatizzare all'estremo, drammatizzare (oltre il necessario) e confondere.
Si mescolano notizie di attacchi, allarmi, chiusure di spazi aerei, immagini forti, unite a strampalate ipotesi fuori controllo, arrivando a ipotizzare richiami alle armi, attacchi diretti all'Italia, escalation fuori scala. Una narrazione surreale, senza logica, quasi volta al godimento degli accadimenti avversi.
Basta guardare notiziari internazionali più autorevoli come BBC, CNN o Al Jazeera per accorgersi della differenza (noi da anni seguiamo solo quelli per la politica internazionale).
Meno sensazionalismo, più ragionamenti lucidi.
Per non parlare delle pagine da "bar social" dove vengono postate notizie false e aggiornamenti della Farnesina vecchi di 15 anni.
Tutto nel calderone dell'ansia. E chi deve partire si sente destabilizzato, ovvio.
Il tutto fa crescere tensione e paure, senza far ragionare sui fatti effettivi
Ma torniamo a chi deve viaggiare.
Quando si parla di missili, conflitti, spazio aereo e tensioni crescenti in Medio Oriente, allargamento del conflitto etc, il dubbio ed i timori nascono spontanee.
Per questo è fondamentale analizzare i fatti, attuali, storici e distinguere le aree effettivamente coinvolte da quelle che non lo sono.
L’Egitto non è coinvolto nel conflitto e ci sono anche dei punti su cui si può ragionare a favore della terra dei faraoni:
1 - Non ha truppe sul campo, a favore di nessuno schieramento
2 - Non partecipa ad azioni militari e mantiene da sempre una posizione di equilibrio e dialogo. È considerato un attore moderato e stabilizzante nel mondo arabo.
3 - Non ospita nessuna base militare americana o NATO all'interno del paese.
4 - Non ha minacciato, ne mai stato minacciato.
Non a caso, è anche una delle mete turistiche più amate del Medio Oriente, da decenni.
Quanto alle sue acque di pertinenza, è vero che alcune notizie parlano di minacce da parte dei ribelli Houthi, verso le imbarcazioni USA nel Mar Rosso, ma parliamo di un’area molto più a sud, riferita alla porzione di mare in prossimità dello Yemen.
Le coste turistiche egiziane sono lontanissime da questi scenari. Nessuna rotta marittima è stata toccata, nessun rischio concreto è stato segnalato.
Oggi possiamo dire che lo scenario, più che un’escalation, sta virando verso una fase di raffreddamento.
La tregua mediata, proprio dal Qatar e appoggiata anche dagli Emirati è un segnale evidente: nessuno vuole una guerra lunga
Tutti i nostri clienti presenti in Egitto in questo momento ci raccontano la stessa cosa: clima sereno, resort pieni, escursioni attive, mare spettacolare. Chi è partito, sta vivendo la vacanza che aveva immaginato. Tranquillamente.
Non abbiamo la palla di cristallo, ma basandoci sui fatti reali, direi che allo stato attuale non ci sono preoccupazioni o sirene d'allarme, che ci facciano pensare
C'è poi un'altra domanda che spesso ci viene posta:
“𝗠𝗮 𝗶 𝘃𝗼𝗹𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗮𝗻𝗼 𝘀𝗼𝗽𝗿𝗮 𝘇𝗼𝗻𝗲 𝗮 𝗿𝗶𝘀𝗰𝗵𝗶𝗼?”
Anche in questo caso, è utile sapere che il traffico aereo internazionale è regolato con regole rigidissime. In caso di rischio anche minimo, le autorità (come EASA in Europa o FAA negli USA) impongono l’apertura di no fly zone: zone aeree vietate al volo.
Quando questo accade, le compagnie aeree sono obbligate a modificare le rotte. Nessun volo civile passa sopra aree pericolose.
Nel conflitto Iran-Israele, alcune tratte sono state chiuse , come i voli da/per la Giordania oltre ai paesi in guerra. O come successo per qualche ora in Qatar.
Ma i voli diretti in Egitto non sono mai stati coinvolti, perché le tratte seguono corridoi completamente diversi. Le rotte per il Mar Rosso restano operative, sicure, e sorvegliate costantemente.
Viaggiare bene, oggi più che mai, significa anche fidarsi di chi sa interpretare la realtà. Noi siamo qui per questo: non solo per prenotare viaggi, ma per guidarti quando serve un punto di riferimento, e aiutarvi a distinguere la paura dai fatti.
Poi se nel futuro ci saranno delle avvisaglie per cui le situazioni si indirizzano ad un cambiamento di qualsiasi tipo, saremo i primi a sconsigliarvi mete inopportune o poco sicure o che non diano garanzie di poter svolgere un viaggio in serenità.