Leonforte - Infopoint Turismo, Libero Consorzio Comunale di Enna

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Leonforte - Infopoint Turismo, Libero Consorzio Comunale di Enna Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Leonforte - Infopoint Turismo, Libero Consorzio Comunale di Enna, Enna.

20/04/2018

CIRCOLO NAUTICO – LAGO NICOLETTI

A circa 10 Km si trova il bacino artificiale che dà vita al lago Nicoletti. Esso ospita stagionalmente uccelli migratori oltre ad altre svariate specie stanziali. Proprio sulla superficie del lago è stato inaugurato un idroscalo, pista di decollo e atterraggio per idrovolanti anfibi e piccoli aerei. Sulle sue rive del lago è presente il Circolo Nautico “3 Laghi” dove è stato avviato un vero e proprio centro ricreativo aperto a tutti, in cui si intrecciano natura, terra e sport acquatici tra cui canoa e sci nautico; le strutture sono utilizzate anche dalla Facoltà di Scienze Motorie dell'Università Kore.

20/04/2018

MAUSOLEI DEI BRANCIFORTI

Riposti nella Chiesa dei Cappuccini, rispettivamente in direzione dell'altare maggiore e della ca****la a destra dell'edificio, possono essere ammirati gli imponenti mausolei di Caterina e Nicolò Placido Branciforti (principi che nel 1610 fondarono il paese), risalenti al sec. XVII, su cui svetta il cartiglio “In fortitudine bracchi tui” motto della famiglia. Nel centro storico si trova l'imponente palazzo dei feudatari; in una delle numerose camere, fu ospitato anche Giuseppe Garibaldi.

20/04/2018

Granfonte
Il monumentale abbeveratoio fatto realizzare dal principe Nicolò Branciforti, tra il 1649 e il 1652 sui ruderi di un'antica fontana, è conosciuto con il nome che gli ha dato la popolazione, “ventiquattro cannola” per via delle 24 cannelle bronzee che riversano la loro acqua nella vasca sottostante.
Secondo un cronista del 1700, l'ispirazione è venuta da una fontana similare che si trovava ad Amsterdam. La fontana fu realizzata dall'architetto palermitano Smeriglio, utillizzando una particolare pietra dorata. Le arcatelle a tutto sesto sono coronate da un frontone con lo stemma nobiliare dei Branciforti.

20/04/2018

Chiesa Maria SS. del Carmelo

La chiesa Maria SS. del Carmelo ubicata accanto alla famosa fonte, di stile neoclassico, risale a prima del 1610; nel 1651 fu restaurata e ingrandita per volere del principe Branciforti. Secondo la tradizione nel 1624 gli abitanti di un vicino centro, invidiosi della prosperità di Leonforte, immersero una pietra appestata nell'acquasantiera, per diffonderne il contagio ma l'intervento della Madonna del Carmelo ne impedì il propagarsi prosciugandone l'acqua. La pietra della peste è conservata come reliquia sopra l'acquasantiera.

19/04/2018

CITAZIONI LEONFORTE
“[…] L'abbondanza dell'acqua che esce dai famosi 24 cannoli di bronzo, l'immenso prospetto con ai lati le due lanterne in marmo con sotto scritto: “Tutior-Splendidior” ed in mezzo la famosa iscrizione, che decanta l'abbondanza e la salubrità dell'acqua, ne fanno un'opera veramente interessante.
[…] Il territorio però del paese è vasto e ricchissimo; e con le sue colline coperte di mandorli, con i suoi vasti campi seminati a grano, con le ricche plaghe di agrumeti nella parte bassa del paese verso la contrada Pirato, forma una fonte di ricchezza non comune per gli abitanti.”
A.A.V.V. Guide Generali della Sicilia – La Provincia di Enna (Catania1937)

13/04/2018
13/04/2018

Foto e Copyright di G.M.Amato - Vincenzo Cicchirillo - M. Zappaà

Riserva Naturale Orientata del Monte Altesina Percorsi di primavera  tra le valli e i monti di Nicosia e Leonforte  La R...
13/04/2018

Riserva Naturale Orientata del Monte Altesina

Percorsi di primavera tra le valli e i monti di Nicosia e Leonforte

La Riserva Naturale Orientata Monte Altesina ha una superficie di ettari 744 , è gestita dall'Azienda Foreste Demaniali di Enna, ricade, nel territorio del Comune di Nicosia e del comune di Leonforte in provincia di Enna ed é quasi interamente dislocata alle pendici dei monti Altesina, Altesinella e della Campana, rispettivamente a quota m s.l.m. 1192, 1043 e 1007.Dista circa 21 km dal centro abitato di Enna.
Per arrivare alla Riserva , la prima tappa sarà raggiungere Leonforte, tramite Autostrada A19 Palermo-Catania, deviare all’uscita Mulinello e immettersi sulla Strada Statale 121. Da Leonforte occorrerà quindi la strada provinciale SP39 Leonforte-Villadoro per 15 Km circa.
La cima del Monte Altesina offre un panorama che spazia dall’Etna fino ai Nebrodi, in un eccezionale spaccato naturale di Sicilia da dove è possibile individuare le maggiori cime delle Madonie, dei Nebrodi, dell'Etna, e le alture dove sorgono Enna e Calascibetta .
La riserva, oltre ad avere una pregevole importanza dal punto di vista naturalistico e paesaggistico, è anche un importante sito archeologico, dimostrato dalla presenza di vani ricavati nella viva roccia e da muretti e piani di calpestio che occupano tutta la porzione più alta del Monte.
La presenza di popolazioni primitive, indigene, che vivevano principalmente di pastorizia , è testimoniata da gli scavi di tombe a grotticella e a forno risalenti all' età del bronzo (1650-1250 a.c) all' età del ferro (1200-1100 a.c) e i reperti sono esposti presso il museo archeologico Varisano di Enna
Monte Altesina, faceva già parte del demanio forestale e dell' Azienda Foreste Demaniali, ma aveva iniziato il rimboschimento di vaste aree molto prima di assumere la gestione, infatti , a causa degli incendi, dei tagli e dei pascoli intensivi ,l' antica copertura boschiva naturale è sopravvissuta nella parte più alta della montagna ,caratterizzata dalla presenza di un importante bosco di latifoglie sempreverdi, di Lecci ed esemplari di roverella , Importanti sono i funghi che, nel bosco di leccio sono rappresentati dal Leccium lepidum, il fungo di leccio per eccellenza.
Sulla sommità del Monte Altesina, sono ancora presenti tracce di urbanizzazione greca, risalenti al I millennio a.C. nonché imponenti escavazioni, sicuramente legate a un santuario dedicato alla divinità Kore/Proserpina.

Il monte è la vetta più alta dei monti Erei , è composta da due picchi di 1192 e 1180 m sul livello del mare e, per la forma particolarmente slanciata e appuntita , fu soprannominato dai Romani Mons Aereus e fu localizzato dal geografo arabo Edrisi, nel 1145, quindi venne preso a pietra di paragone per la sua forma facilmente individuabile, fu scelto come punto trigonometrico principale in Sicilia per l'altezza .Nello stesso anno il territorio siciliano fu diviso in tre valli, proprio dal citato geografo.
Scendendo a valle , riscontriamo praterie , arbusteti e rimboschimenti a pini ed eucalipti si aggiunge la quercia virgiliana e nel sottobosco si rinvengono il prungolo, il pungitopo, il ciclamino, i cisti , l'edera , la rosa canina e il biancospino ed altro.
Partendo dal cancello d'ingresso , dopo pochi metri ,si raggiunge la piccola area attrezzata di casa Altesina e l'edificio di servizio dell' Azienda forestale ,dopo salendo per la vetta del monte si raggiungono i ruderi del convento di Santa Maria di l'Artisina dimostrazione che nel Medioevo il territorio fu spesso abitato da monaci eremiti, che intorno al 1100 fondarono il monastero di San Girolamo di Lartisina
La fauna, oltre ad essere ben rappresentata dal picchio rosso maggiore, da alcuni rapaci come il falco , la poiana e lo sparviero, annovera la volpe, il gatto selvatico, gli istrici , il riccio , il coniglio selvatico, la lepre , la donnola ,tra i mammiferi troviamo il topo selvatico, Tra gli uccelli rapaci diurni :l’aquila del bonelli, il falco pellegrino, il falco per antonomasia, quello prediletto dall’imperatore Federico II di Svevia, la poiana, il gheppio, il falco pecchiaiolo, il nibbio bruno, lo sparviere , di notte cacciano l’assiolo, la civetta, l’allocco e qualche rarissimo esemplare di gufo comune e di barbagianni .
Nella Riserva si osservano anche l’upupa , l’usignolo , la cinciarella , la cinciallegra ,l’averla piccola , la capinera , l’averla capirossa, il picchio rosso maggiore , la gazza , la coturnice , il corvo imperiale, la ghiandaia , lo storno nero , il verdone e il cardellino.
Alcune specie di rettili: il ramarro occidentale, il geco, il gongilo ocellato Tra le lucertole sono presenti la campestre e la comune lucertola. Tra i serpenti ricordiamo il biacco inoffensivo, ma dall’inquietante mantello nero, la vipera comune che vive in pietraie, la biscia dal collare e il saettone con la sua ragguardevole lunghezza,di 225 cm. Tra gli anfibi sono presenti le due specie di rospo, quello ,comune lo smeraldino e la raganella.
Tra i numerosi fiori che sbocciano sulle pendici del monte Altesina, ricordiamo oltre al comunissimo papavero Rosolaccio , diverse specie di giaggioli, tra cui il giaggiolo di Sicilia, la bellavedova, il colchico di Bivona ,l’anemone fior di stella , l’asfodelo mediterraneo e poi il ciclamino napoletano, il ciclamino primaverile, l’acanto spinoso , l’asfodelo giallo il lampagione e il narciso selvatico . Sono presenti alcune specie di orchidee .

La riserva è visitabile tutto l'anno, non presenta particolari difficoltà se non dopo lunghe piogge. Le ascese sono percorribili in mountain bike.E' consigliabile l'uso di scarpe da trekking ,da evitare la salita in caso di mal tempo o di nebbia, l

30/03/2018

E’ Pasqua anche in cucina
Così come da tradizione popolare tavole bandite con pane votivo, agnello di marzapane e dolci con l'uovo intrappolato
Pasqua a tavola con i piatti tipici dell'arte culinaria ennese. Agnello, pane votivo e dolci di pasta frolla non mancheranno a tavola.
La cucina del territorio ennese, così come quella siciliana, vanta una gastronomia ricchissima di prodotti e si caratterizza per la semplicità degli ingredienti usati . E' durante le più importanti ricorrenze come il Natale, il Carnevale e la Pasqua che la gastronomia siciliana dà il massimo grazie ad alcuni piatti che rientrano ormai a pieno titolo nella tradizione culinaria.
La gastronomia ennese è lo specchio di una provincia prevalentemente dedita all’agricoltura e alla pastorizia. Verdure, legumi, uova e formaggi, sapientemente abbinati fra loro, ricorrono in molte delle ricette locali.
Il piatto che ha un un ruolo preponderante nella tavola siciliana, e che ritroviamo anche in tutti i comuni della provincia durante il periodo pasquale, è l'agnello,cotto al forno insieme alle patate, oppure come base per altre ricette.
Anche il pane, simbolo della millenaria tradizione agricola siciliana, assume un ruolo preponderante nella tavola pasquale siciliana,considerato non solo una pietanza semplice, ma anche perchè assume un ruolo votivo imprescindibile.Infatti, il frumento rientra nella simbologia propria della festa tanto che è utilizzato per adornare i Sepolcri. Il pane votivo è presente in numerose città dell'isola dove assume le forme più svariate e può essere utilizzato per decorare, ad esempio, gli altari.
Ma il clima allegro e di rinnovamento della festa lo ritroviamo particolarmente nella pasticceria siciliana regina della gastronomia isolana.I dolci che vengono preparati per la Pasqua assumono varie forme e richiedono l'utilizzo di svariati ingredienti. Tra i vari esempi del connubio tra simbologia e dolci pasquali si possono citare i tradizionali dolci di pasta frolla contenenti un uovo s**o. L'agnellino pasquale o la colomba sono degli elementi che rientrano nella simbologia propria della ricorrenza che essi aiutano a celebrare. L'agnello, già citato come base di alcune ricette pasquali siciliane, ispira anche alcuni dolci particolari, l'agnellino pasquale è infatti un dolce siciliano molto antico che viene preparato e regalato ad amici e familiari, soprattutto bambini.

15/03/2018

8 Dicembre festa dell’Immacolata Concezione
Nel 1854 Papa Pio IX proclama l'8 Dicembre festa dell'Immacolata Concezione con la bolla “Ineffabilis Deus”

Nel 1854, nella Ca****la Sistina, Papa Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti, 1846-1878) proclama l'8 Dicembre festa dell'Immacolata Concezione con la bolla “Ineffabilis Deus” che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento. Solo una creatura priva di peccato sarebbe stata perfetta per portare in grembo il Figlio di Dio. L'istituzione della festa dell'Immacolata Concezione affonda le sue radici in due apparizioni mariane, entrambe riconosciute dalla Chiesa Cattolica.
La prima avvenne a Parigi nel 1830 ad una novizia di nome Catherine Labouré ,la seconda, la più famosa, avvenuta nel 1858 a Lourdes, si riferisce all'apparizione della Beata Vergine presentatasi come Immacolata Concezione, ad una pastorella di nome Bernadette.
La festa dell'Immacolata Concezione è particolarmente sentita in Italia, ma in particolare nel Sud della Pen*sola, in quanto l'Immacolata era la protettrice del Regno delle Due Sicilie durante la dominazione borbonica.
Ad Enna il simulacro della SS. Immacolata, opera d'arte del Quattrocchi, risale al 1400 ed è custodito nella Chiesa di San Francesco D'Assisi facente parte dell'antico palazzo appartenuto alla potente famiglia dei Chiaramonte; il re Martino d'Aragona nel 1392 sconfisse i potenti feudatari a lui avversi, donando la munita dimora ai francescani, pronti a ricavarne il tempio ed il convento.

Già dalle prime luci del giorno saranno officiate le celebrazioni eucaristiche; particolari quelle delle ore 7, con la messa dell’Aurora e delle 11,00 circa preceduta dall’omaggio floreale portato dai vigili del fuoco.
Nel pomeriggio spazio alla processione con il simulacro della Vergine Immacolata per le vie della città.

Indirizzo

Enna
94100

Telefono

+390935502362

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