17/04/2025
Cominciamo a conoscere i meravigliosi borghi che attraverseremo durante la mangialonga. La colazione sarà ospitata dalla frazione di Terma.
Per visitare il piccolo borgo (303 m) bisogna imboccare una stretta strada sulla sinistra della via principale che, in meno di un chilometro, costeggiando il fianco della collina, raggiunge la
nostra meta. È racchiuso intorno al suo nucleo più antico, alcune case di più recente costruzione, insieme ad altre ristrutturate o in fase di riammodernamento, denotano una certa e positiva vitalità del borgo e un interesse dei pochi abitanti a non abbandonarlo.
La nascita di questa località non si perde nella notte dei tempi, la sua storia è piuttosto recente, anche se alcune date, trovate nei muri delle case, la fanno risalire al XVII secolo. Le origini rurali
si rivelano soprattutto all’interno del borgo con tipiche case in pietra con ampie aie. La campagna circostante è ancora coltivata a viti e alberi da frutto. Attualmente Terma è abitata da circa 40 persone. La posizione scelta dai coloni che decisero di stabilire in questo sito la propria dimora, non fu casuale. Infatti il borgo rurale di Terma è avvolto da una catena di colline che si sviluppa a semicerchio e hanno nel monte San Giorgio la massima elevazione (890 m). Questi rilievi non impediscono l'esposizione al sole che si protrae fino al tramonto e proteggono il borgo dai venti freddi. La maggior parte delle case sono state costruite rivolte verso l’aperta vallata che digrada nel fondovalle fino a lambire le rive del torrente Lucido. Una delle famiglie che maggiormente ha dato lustro e sviluppo al borgo è senz'altro quella dei Morelli. Costoro possedevano case e campi, davano lavoro ai contadini, da cui ricevevano parte dei raccolti. Fecero costruire una bella dimora nella parte più alta del paese, cinta da un alto muro, che porta inserite alcune piccole statue in marmo di cui una ha scolpita la data 1670. Oggi la dimora è di proprietà di una famiglia di Firenze. I Morelli fecero costruire anche la piccola chiesa dedicata a Santa Apollonia per poi donarla ai parrocchiani. La chiesetta, che è sempre stata sotto la giurisdizione del piviere di Viano, è un edificio molto semplice, ha un soffitto a volte e un grazioso altare in marmo sovrastato dalla statua della santa; è inserita in una piccola piazza al centro del paese. La sua fondazione risale al 15 giugno 165 come attesta un atto del notaio Cassiano Poleschi di Gragnola. L’ingresso al borgo è evidenziato da una piccola maestà che riporta, scolpita nel marmo, la data 1730. Il vicolo che si percorre è stretto e tortuoso, sale per poi ridiscendere, oltre l’ultima abitazione e immergersi nella campagna. Si incontrano palazzotti diroccati alleggeriti da importanti archi, case ben restaurate che hanno riportato alla luce strutture con portali e sassi a vista.
Dal borgo si ha un’ottima vista sulla valle dell’Aulella, i paesi di Campiglione, Vezzanello, Colognola e l’Appennino Tosco-Emiliano. Dall’alto, la torre della Pieve di Viano, vigila silenziosa sulla vita di questa piccola comunità. La Seconda Guerra Mondiale non ha risparmiato nemmeno questo pacifico e tranquillo paese, lo ricorda una lapide in marmo che commemora due caduti da piombo nazista: Lombardo Meris e Attilio Gabelloni. Fonte "Borghi paesi e valli della Alpi Apuane" di Guglielmo Bogazzi e Pietro Marchini