14/06/2025
Via San Giovanni a Forio: il cuore segreto dell’Isola d’Ischia
C’è un angolo di Forio che non si trova sulle guide patinate o tra i post sponsorizzati dei travel blogger, eppure, a chi ha la fortuna di scoprirlo, resta nel cuore. Sto parlando di via San Giovanni, una stradina pedonale nascosta tra le pieghe del centro storico e sorvegliata dalle torri saracene, dove il tempo sembra essersi fermato — o forse, semplicemente, ha scelto di scorrere con più calma.
Sono arrivato a Forio con il desiderio di fuggire dalla frenesia urbana, e a Vico Secondo, proprio in via San Giovanni, ho trovato esattamente ciò che cercavo: un piccolo mondo mediterraneo fatto di silenzi buoni, di odori di cucina che si spandono nell’aria, di portoni spalancati e chiacchiere scambiate da un balcone all’altro.
Via San Giovanni non è accessibile alle auto, e questo cambia tutto. Qui si cammina piano, si ascoltano i passi sul selciato e il vociare dei bambini che giocano a pallone o si rincorrono in bici. Gli anziani siedono su vecchie sedie di legno davanti alla porta, salutano i passanti e si raccontano il tempo. È tutto vero: le case ravvicinate, i panni stesi al sole, la vita comunitaria che altrove si è persa e che qui invece è ancora quotidiana, autentica.
Una sera, seduto sul gradino di casa con una birra fresca, ho chiacchierato a lungo con il vicino di casa che mi ha offerto un caffè, raccontandomi di quando la strada era ancora più viva, e dei nuovi arrivati che stanno riportando vita e luce tra queste mura antiche. Perché è anche grazie all’intuizione coraggiosa di alcuni piccoli imprenditori, come i gestori di b&b e case vacanze, che via San Giovanni sta rifiorendo.
La bellezza qui è sottile, va colta nei dettagli: le maioliche sbrecciate, le voci che escono dalle cucine, le luci calde delle lampadine sospese tra i vicoli, l’intimità di una vita condivisa. È un turismo diverso, quello che si vive qui. Non c’è fretta, non c’è ostentazione, ma solo autenticità.
Non è un caso se artisti del calibro di Eduard Bargheer, Gino Coppa, Auden, Pagliacci, Bolivar o Mary Serpico Lay abbiano scelto proprio questa zona per vivere o ritirarsi a creare. Forse proprio per quella particolare energia che via San Giovanni emana, fatta di umanità, bellezza semplice e quotidiana poesia.
Qui il lusso è la vicinanza, l’incontro. È scambiarsi un sorriso dal balcone, condividere un piatto di pasta, riconoscere la propria umanità nell’altro. È questa la vera forza di via San Giovanni: non si visita, si vive.
E credetemi, quando si parte, un pezzetto di cuore resta lì, tra quelle mura scrostate, i vicoli stretti e le voci amiche, in una Forio che — oggi più che mai — è davvero ForYou.