27/11/2024
🔍⌛Piccole curiosità, tra storia e tradizioni
Tra il XVII e il XIX secolo a Ghemme erano presenti diverse osterie: una di queste si trovava lungo la direttrice che da Novara conduceva in Valsesia, precisamente all’altezza del ponte sulla Roggia Mora detto dei Castagnei, che un tempo era utilizzato come punto di comunicazione tra l’abitato del paese e la strada che portava alla cascina Cattanea e collegava anche il guado sul Sesia. In un documento del Seicento si possono scoprire i diversi menù che l’oste di allora, il signor Visconte, offriva ai suoi avventori: insalata con acciughe, mostarda, carne stufata di vitella, «un peso rosto» o cappone, formaggio e ovviamente non poteva mancare il vino di Ghemme. Altri piatti potevano essere serviti: un altro dei menù proposti prevedeva a pranzo vino, cappone, «un pese risto», polpette, passere, stufato, formaggio; per cena, invece, vino, acciughe, frittata, «costoni», minestra, torta, formaggio e frutta. I pesci che si potevano trovare erano quelli salati come acciughe e aringhe o freschi, ad esempio anguille, trote, pesci persici, tinche e lamprede; non mancavano rane e lumache, verdure di vario tipo come asparagi e la frutta generalmente era uva da tavola, pere, prugne, amarene, pesche, mele, fichi e tanto altro.
Fonte: S. Monferrini, "Osterie a Ghemme tra XVII e XIX secolo", in «de Valle Sicida», 1/1993, pp. 49-86.
Foto: David Teniers il Giovane (1610-1690), "Interno di osteria", 1658 circa, National Gallery of Art, Washington, D.C., USA.
Comune di Ghemme