solari lineadesign

solari lineadesign Brand che racchiude creatività ed esperienza dell'azienda Solari di Udine / New brand which encompa

solari lineadesign, il brand che racchiude creatività, ingegno ed esperienza di Solari rieditando i prodotti che hanno fatto la storia dell'azienda e del design industriale: orologi costruiti ad arte con una tecnologia che - in un mondo in cui tutto si trasforma velocemente - è perfetta e immutata da oltre 50 anni. Il progetto solari lineadesign inizia oggi con Cifra 3, l'orologio-icona disegnato

da Gino Valle e caratterizzato dal sistema a rulli di palette creato da Remigio Solari alla fine degli anni '60, e con Dator 60, l'orologio da parete con il medesimo sistema segna anche data e giorno della settimana / solari lineadesign is a new brand which encompasses Solari's creativity, brilliance and experience, and will re-launch the products that have made the history of the company and of industrial design: clocks artfully constructed with a technology which - in a world where everything changes quickly - has been perfect and unchanged for over 50 years. The solari lineadesign project will start with the Cifra 3, the iconic clock designed by Gino Valle and characterized by the flap system created by Remigio Solari at the end of the sixties; and with the Dator 60, the wall clock which also displays the date and the day of the week using the same system.

07/05/2025

"Ho chiuso con il passato, ma Napoli e i napoletani non saranno mai il mio passato. Sono andato via perché non avevo più la voglia di sostenere questo continuo conflitto caratteriale con un imprenditore capace, a cui la città deve tanto, ma con un ego molto, forse troppo grande. Aurelio De Laurentiis.

Il presidente era quello che metteva la ceralacca sulle cose, su tutto, che certificava se una scelta era giusta o meno. Ero stanco di fare battaglie per ogni questione. Che fosse dare una maglia ai giocatori che la chiedevano per i loro figli o il dover cambiare gli alberghi di continuo per i motivi più disparati. Anche in questo, il Sultano sapeva sorprenderci. L’uomo, si sa, è molto estroso. Imprevedibile. Capace di quel ragionamento in più che ti spiazza. Come quella volta, agli inizi della mia storia al Napoli. Il nostro albergo abituale era in corso Vittorio Emanuele.
Arriva la Juventus e ci viene comunicato che dobbiamo cambiare «casa». Uno sfratto esecutivo. Noi veniamo dirottati in un altro hotel in centro, scomodo per lo spostamento verso lo stadio, con i naturali dubbi che una mossa del genere può far nascere nei calciatori. Tipo quello che sulle nostre abitudini comandino gli avversari. Quell’anno, questo cambio forzato si verificò varie altre volte: avemmo a che fare con quattro-cinque strutture diverse.

Insomma, in tutta la mia storia a Napoli, ho giocato due partite contemporanee: quella con gli avversari e l’altra con il presidente. Un confronto costante, spesso al confine dello scontro.

La stagione dello scudetto, alla vigilia di una partita difficile, il presidente mi scrisse, secondo lui per motivarmi: «Puoi andare dodici punti da solo in testa, carica i ragazzi!».
Aveva aperto il rubinetto dell’acqua calda. Gli risposi: «Grazie del prezioso consiglio, presidente, ne terrò conto». Il suo amore per il Napoli, quell’anno, lo dimostrò soprattutto quando cessò non solo di commentare le formazioni ma anche di parlare in pubblico, ai giornalisti. Fu un silenzio che fece rumore. Il più grande sacrificio per uno come lui, intrattenitore e uomo di spettacolo che ama occupare il centro della scena.

Il Napoli stava marciando alla grande, giocava un calcio bellissimo e riconosciuto nel mondo, tutto filava alla perfezione e lui, uomo arguto come pochi, capì in fretta che tanta bellezza avrebbe trascinato altrettanta economia. Possiamo dire che il suo eroico silenzio, la sua scelta di non parlare con i media, fece il paio con la mia di vivere come un monaco nel rifugio di Castel Volturno. Due uomini molto diversi che facevano il loro voto di castità alla causa del Napoli. Ognuno a modo suo.

Forse, devo immaginare, fu quella stessa ritrosia, quella stessa voglia di non figurare da protagonista, che lo spinse a non farsi sentire la sera dello scudetto. L’eccesso di riservatezza lo indusse a non farsi vivo nemmeno con una telefonata per condividere se non altro l’impresa, mentre la città intera impazziva di gioia. Non telefonò la sera che vincemmo il campionato. Né all’allenatore, né ai giocatori, né al direttore, né al team manager. Non telefonò a nessuno. Troppo impegnato a giocare la sua partita personale sul prato festante del Maradona. Tutte quelle sterzate nel giro di campo in solitaria lo avevano distrutto. Telefonò il giorno dopo, perché aveva programmato di farci atterrare all’aeroporto militare di Grazzanise anziché a Capodichino. E in questa telefonata ci chiese, da uomo educato qual è, com’era andato il viaggio. Seguì un nuovo silenzio.

Qualche tempo dopo, il presidente mi fece recapitare dal nuovo direttore del centro di Castel Volturno assunto da poco, che io quasi non conoscevo, una sua lettera scritta a mano. Esauriti in una riga e mezzo i formali complimenti per lo scudetto, mi sottoponeva la necessità di attenermi al contratto, rispettando il suo prolungamento automatico per un altro anno. C’era un’opzione che gli riconosceva il diritto unilaterale di avvalersene. Lui, alla firma del contratto, si era fissato che voleva fare due anni più due di opzione. A fatica ero riuscito a levargli un anno di opzione.

Nel suo entusiasmo congenito che, a volte, sconfina nell’eccessiva sicurezza di sé, al presidente viene facile dimenticare che, dietro i contratti, non ci sono solo dei dipendenti ma degli uomini. Come gli feci presente di rimando in una mia lettera, anch’essa scritta a mano, sarebbe stato utile e giusto parlarsi, per il bene del Napoli. Farlo, magari, avrebbe cambiato il corso delle cose. Invece lui, già a marzo, intervenendo al Maschio Angioino alla consegna del premio Bearzot che avevo vinto, prese il microfono e si fece la domanda che nessuno gli aveva fatto: «Vuole domandarmi se Luciano Spalletti resterà al Napoli?» chiese al conduttore della cerimonia. «Luciano Spalletti resterà al Napoli» si rispose. Forte della convinzione di potermi imporre la sua volontà.

Ancora oggi in tanti mi chiedono: «Ma se il presidente si fosse comportato diversamente allora, se avesse mostrato maggiore attenzione e sensibilità, avresti fatto una scelta diversa? Saresti rimasto al Napoli?». Domanda che ho sempre lasciato cadere. La risposta è sì, se ci fosse stato più rispetto umano, più dialogo e più apertura su cosa ci volesse per rivincere, alla fine sarei rimasto.

In ogni caso, lo ringrazierò sempre per avermi permesso di allenare il Napoli".

LUCIANO , nella sua autobiografia 'Il paradiso esiste..ma quanta fatica' ricorda il rapporto con Aurelio

𝐃𝐞𝐬𝐢𝐠𝐧 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐜𝐚𝐧𝐝𝐢𝐬𝐜𝐞 𝐢𝐥 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨Quando il tempo incontra il design, nasce qualcosa che va oltre la funzione.Anche quest’ann...
17/04/2025

𝐃𝐞𝐬𝐢𝐠𝐧 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐜𝐚𝐧𝐝𝐢𝐬𝐜𝐞 𝐢𝐥 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨

Quando il tempo incontra il design, nasce qualcosa che va oltre la funzione.
Anche quest’anno, al , abbiamo avuto l’onore di essere parte di un progetto che parla la lingua dell’eccellenza.
I nostri orologi sono stati protagonisti all’interno dello stand di , in uno spazio dove estetica e funzionalità si sono incontrate per raccontare una visione comune: quella di un design che dura nel tempo.

Quella tra Solari Lineadesign e LAGO è una collaborazione che cresce e si rafforza nel segno della qualità, della ricerca e della coerenza stilistica.
Due realtà che condividono la stessa attenzione per il dettaglio, la stessa passione per l’innovazione e lo stesso rispetto per il tempo — inteso non solo come misura, ma come valore.
Essere presenti insieme in uno dei contesti più rappresentativi del design internazionale è per noi motivo di orgoglio, e una conferma di una sinergia sempre più profonda.

8 Marzo 2025Oggi celebriamo la forza, il coraggio e l’incredibile valore di ogni donna. Buona Giornata Internazionale de...
08/03/2025

8 Marzo 2025
Oggi celebriamo la forza, il coraggio e l’incredibile valore di ogni donna. Buona Giornata Internazionale della Donna!💛
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March 8, 2025
Today we celebrate the strength, courage, and incredible value of every woman. Happy International Women’s Day! 💛

❤️

🇬🇧Cifra 3 – Time That Ignites Emotions 🔴Red like passion. Like desire. Like every passing second that leaves its mark. ⏳...
20/02/2025

🇬🇧Cifra 3 – Time That Ignites Emotions 🔴
Red like passion. Like desire. Like every passing second that leaves its mark. ⏳❤️

🇮🇹

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🇮🇹Cifra 3 – Il Tempo che Accende le Emozioni 🔴
Rosso come la passione. Come il desiderio. Come ogni secondo che scorre e lascia il segno. ⏳❤️

🇮🇹

10/02/2025

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29/01/2025

💖Cifra 3 – The time of love.
Valentine’s Day is coming… what better way to celebrate every moment with your loved one? Cifra 3, with its iconic design and timeless charm, is the perfect gift for those who cherish elegance and special moments.
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💖 Cifra 3 – Il tempo dell’amore
San Valentino si avvicina… quale modo migliore per celebrare ogni istante con chi ami? Cifra 3, con il suo design iconico e il fascino senza tempo, è il regalo perfetto per chi apprezza l’eleganza e i momenti speciali.

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When time evolves into design.   🇮🇹Where sophistication meets innovation, crafting timeless elegance.
23/01/2025

When time evolves into design. 🇮🇹

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When time becomes design.   🇮🇹
22/01/2025

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Perfect style for any space.   💎🇮🇹
08/01/2025

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21/12/2024

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per chi apprezza l’arte del fare, la precisione dei dettagli e la qualità che solo il Made in Italy può garantire. 🇮🇹💎

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17/12/2024

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🎅 𝐂𝐡𝐫𝐢𝐬𝐭𝐦𝐚𝐬 𝐂𝐨𝐮𝐧𝐭𝐝𝐨𝐰𝐧: 𝐋𝐚𝐬𝐭 𝐃𝐚𝐲𝐬, 𝐋𝐚𝐬𝐭 𝐃𝐢𝐬𝐜𝐨𝐮𝐧𝐭𝐬! 🎁

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Via Gino Pieri, 29
Itala
33100

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