
01/08/2025
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𝐒𝐚𝐧𝐭𝐚 𝐌𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐏𝐮𝐥𝐬𝐚𝐧𝐨: 𝐢𝐥 𝐬𝐢𝐥𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐫𝐢𝐬𝐮𝐨𝐧𝐚 𝐭𝐫𝐚 𝐥𝐞 𝐫𝐨𝐜𝐜𝐞
Nel cuore selvaggio del Gargano, tra pareti scoscese e gole scolpite dal tempo, si trova un luogo che non è solo destinazione ma rivelazione: Santa Maria di Pulsano. Qui, il silenzio non è assenza, ma presenza piena, viva, avvolgente. È un silenzio che respira con il vento, che s’insinua tra i sassi, che si fonde con la roccia. Un silenzio che parla, che insegna, che accoglie.Enrica Simonetti, nel suo racconto profondo e sensibile, ci accompagna lungo i sentieri che conducono agli eremi, piccole celle scavate nella pietra o incastonate in anfratti a strapiombo sul paesaggio. Si cammina, si sale, ci si ferma. Ogni passo è meditazione. Ogni sosta è un dialogo con l’invisibile.Santa Maria di Pulsano custodisce un patrimonio spirituale e umano di valore inestimabile. Fu rifugio di monaci ed eremiti, uomini che scelsero l’isolamento non per fuggire dal mondo, ma per penetrarlo in profondità, per ascoltare il battito segreto della creazione. Vivevano in silenzio, in preghiera, in comunione con la natura e con le leggi essenziali dell’esistenza. Ancora oggi, quegli spazi raccontano vite sospese tra cielo e terra, tra contemplazione e fatica quotidiana.Le grotte, i muretti a secco, le scalette scavate nella roccia, tutto sembra parte di un disegno superiore. Anche il paesaggio qui sembra collaborare alla quiete interiore: il verde aspro del promontorio, il blu dell’orizzonte adriatico, l’eco lontana delle campane del santuario.Chi ha amato il film Il Grande Silenzio di Philip Gröning, girato in una certosa francese, riconoscerà a Pulsano lo stesso spirito: nessuna luce artificiale, nessun rumore del mondo, solo la voce del vento, il ritmo del giorno, la preghiera muta di chi sceglie il raccoglimento. È sorprendente pensare che in Puglia, terra di sole e di ulivi, possa esistere un luogo così radicale, così assoluto, così intensamente vero.Visitare Santa Maria di Pulsano non significa solo vedere un posto. Significa fare esperienza di un’altra dimensione dell’essere. Significa misurarsi con la lentezza, con l’essenzialità, con il sacro. Significa camminare in ascolto, lasciarsi toccare, interrogarsi.Questo eremo, tra i più estremi e affascinanti d’Italia, è oggi raggiungibile grazie a sentieri segnalati dal CAI, spesso percorribili con guide locali che ne custodiscono la memoria e la conoscenza. La fatica per raggiungerlo non scoraggia, ma purifica. Ogni passo verso l’alto è anche un passo dentro di sé.Santa Maria di Pulsano è molto più di una meta: è una soglia. Un invito al raccoglimento, alla riscoperta, alla meraviglia. Andare fin lì, lasciarsi prendere dal silenzio, e ritrovarsi. Un viaggio che vale più di mille parole.