
24/04/2025
ðïžðð¶ð®ðŒ ðð¶ðœð¶Ì.
à venuto a mancare ððŽðŒððð¶ð»ðŒ ðð¿ð®ðððŒ, per tutti ððð°ð¶ð®ð»ðŒ, conosciuto come ðð¶ðœð¶Ì.
Un uomo che per Monterosso Ú stato molto più di un volto familiare: era una ð³ðŒð»ðð² ð¶ð»ð²ðð®ðð¿ð¶ð¯ð¶ð¹ð² ð±ð¶ ðððŒð¿ð¶ð², ð®ð»ð²ð±ð±ðŒðð¶, ðœðŒð²ðð¶ð² ð² ð¿ð¶ð°ðŒð¿ð±ð¶.
â
Ci teneva che tutto fosse raccontato bene, con rispetto. Si arrabbiava quando sentiva cose imprecise perché ððŒð¹ð²ðð® ð°ðµð² ð ðŒð»ðð²ð¿ðŒðððŒ ð³ðŒððð² ð°ðŒð»ðŒðð°ð¶ððð® ðœð²ð¿ ð°ð¶ðŒÌ ð°ðµð² ð²Ì ð±ð®ððð²ð¿ðŒ. Ha descritto la vita del borgo con occhi pieni di mare, reti dimenticate a terra, vino al posto del pane, pescatori e donne che facevano dei ðŽð²ððð¶ ðŸððŒðð¶ð±ð¶ð®ð»ð¶ ðð» ð¿ð®ð°ð°ðŒð»ððŒ ð°ðŒð¹ð¹ð²ððð¶ððŒ.
ð£ "A Monterosso c'erano così tanti pescatori che gli equipaggi erano almeno trenta..." â e in un attimo ci facevi vedere quel mare brulicante di barche.
Quando ci lasciava una poesia, era un regalo. Come questa, scritta per lâultimo dellâanno, che oggi sembra quasi un saluto:
(...)
ðŠ ð±ðŠð¯ðŽð¶ ð¢ ð®ðŠÌ ð·ðªðµð¢
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ð®ð¢ ð¢ ð€ð¢ðŠ ð¶ ðŽðŠ ð€ð¶ð¯ðµðŠð¯ðµð¢
ð¶ ð³ðŠðšð¢ðð¢ ð¢ ð§ðŠððªðŽðªðµðŠÌ.
Oggi lo salutiamo con affetto, riconoscenza e unâinfinita gratitudine.
ð¥ ð¥ð¶ð®ðð°ðŒð¹ðð®ðð²ð¹ðŒ ð¶ð» ðŸðð²ðððŒ ðð¶ð±ð²ðŒ che abbiamo avuto l'onore di registrare insieme a lui, all'interno dellâOratorio della Santa Croce: https://fb.watch/z9O8UVe6rU/