Santinello Across the WORLD

Santinello Across the WORLD Antonio e Marco, padre e figlio con due bici per girare il mondo...

Viaggiare in bici... senza assistenza al seguito, una borsa con tutto l'occorrente e solo le proprie gambe come motore...
2004-2010 Antonio across Europe
2011 USA coast to coast 2011 5999km in 28 giorni
2012 AUSTRALIA Melbourne-Cairnes 4031km in 23 giorni
2013 ISLANDA 2200 km attorno l'isola...

Ho pubblicato il video della seconda parte del mio ultimo viaggio fatto in Cile ed in Argentina lungo la Carretera Austr...
31/03/2025

Ho pubblicato il video della seconda parte del mio ultimo viaggio fatto in Cile ed in Argentina lungo la Carretera Austral e la Ruta 40.

Video del io ultimo viaggio in Cile ed in Argentina lungo la Carretera Austral e la Ruta 40 fatto in febbraio e marzo 2025.

Ho pubblicato il video della prima parte del mio ultimo viaggio fatto in Cile ed in Argentina lungo la Carretera Austral...
30/03/2025

Ho pubblicato il video della prima parte del mio ultimo viaggio fatto in Cile ed in Argentina lungo la Carretera Austral e la Ruta 40.

Video del mio ultimo viaggio in Cile e Argentina Lungo la Carretera Austral in e la Ruta 40 , le due storiche strade dell'America del Sud

Ho pubblicato lo slide show del mio ultimo viaggio nella Patagonia Cilena e Argentina.
17/03/2025

Ho pubblicato lo slide show del mio ultimo viaggio nella Patagonia Cilena e Argentina.

Slide show del mio ultimo viaggio in Cile ed Argentina seguendo la Carretera Austral e la Ruta 40

10/03/2025

Ieri sera sono partito da El Calafate in Argentina con destinazione Santiago in Cile. In aeroporto al controllo dello scatolone della bici una incaricata ha scambiato le borracce per delle bombole di gas e mi ha fatto aprire lo scatolone per verificare, nonostante le dicessi che si sbagliava! Stamani invece in aeroporto a Santiago sempre al controllo dello scatolone bici , l'addetta si è accorta che nella sacca della bici avevo una bomboletta di CO2 che serve a gonfiare le gomme. Altra apertura dello scatolone per togliere la bomboletta! Speriamo che dopo tutti questi "cesarei" lo scatolone arrivi a Venezia integro. Sono 10 anni che mi porto queste bombolette in giro per il mondo e mai ai controlli me le avevano fatte togliere.
Da notare che se anche dovesse aprirsi, per la differenza di pressione, esce anidride carbonica a temperatura vicina allo zero!!!
Addio Cile e Argentina , tra l'altro, forse grazie al neo presidente Milei (quello della motosega) , l'Argentina è uno dei paesi più cari che io ho visitato. Sembra di essere in Svizzera! Non so come gli argentini facciano a vivere. Molto più a portata di mano invece il Cile.

08/03/2025

8 Marzo.
El Calafate.
Domani nel pomeriggio inizia il mio viaggio di rientro. Primo volo El Calafate-Santiago del Cile poi coincidenza per Madrid (13 ore di volo) e infine volo per Venezia.
Finisce anche questa avventura in Sud America.
Una parte del mondo dove sono stato più volte. Perù, Bolivia, Cile e Argentina sono le nazioni in cui ho pedalato in questi ultimi anni.
Per completare la mia voglia di conoscere e viaggiare mi mancavano due strade storiche: la Carretera Austral in Cile e la Ruta 40 in Argentina.
La Carretera è lunga 1.200 km di cui ne ho percorsi 800, la Ruta 40 invece è lunga più di 5.000 km ed io ne ho percorsi 700.
Entrambi si snodano a lato della cordigliera delle Ande. La Carretera a ovest lungo la costa del Pacifico, la Ruta 40 a est sulla desertica pampa argentina.
Dal punto di vista dell'ambiente la Carretera è senz'altro più bella. Si snoda in mezzo a montagne e boschi con una vegetazione lussureggiante, ricca di torrenti, fiumi, fiordi e laghi. Salite e discese non si contano, pochi i tratti pianeggianti. Questa zona è il polmone verde della Patagonia.
Quando si passa sulla Ruta 40 il paesaggio cambia completamente. Il colore predominante diventa il marrone della desertica pampa. Gli alberi diventano rari come pure i torrenti. In mezzo a questo deserto sferzato continuamente da un forte vento da ovest verso est, gli unici animali che si vedono sono i guanachi che scorrazzano liberi in branchi e i puma che però vivono nelle montagne più alte. Sono posti in cui la vita è dura e che non offrono molte opportunità dato il tipo di ambiente. L'allevamento del bestiame è una delle poche.
La Ruta è ondulata, le salite sono brevi e meno ripide.
Questo viaggio mi ha dato la possibilità di percorrere entrambi queste storiche strade che non potevano mancare ai miei viaggi.
Certo è stato un viaggio difficile ma il piacere di vedere questi posti ha superato la fatica.
Il viaggio è sempre conoscenza, non solo dei luoghi che si attraversano, ma anche di se stessi. La solitudine è una compagna che ci fa capire e conoscere meglio noi stessi e ci insegna a superare le difficoltà e le paure che in ogni giorno di viaggio e della nostra vita ci possono accadere.
In più di venti anni di viaggi, e nella mia vita in genere, ho imparato due cose: a pensare sempre positivo e che ,quando meno te lo aspetti e ne hai bisogno, la Provvidenza (o chi per Lei) esiste e ti dà una mano.
Insomma la vita va vissuta come il nostro più bel viaggio anche se prima o poi finirà e in quell'ultimo istante vorrei sorridere e dire a me stesso..."Antonio hai vissuto come desideravi da bambino!".

05/03/2025

Uno scorcio del ghiacciaio Perito Moreno.

Oggi gita sul ghiacciaio Perito Moreno.
05/03/2025

Oggi gita sul ghiacciaio Perito Moreno.

3 Marzo. Estancia La Estela-El Calafate, km 106.Ultima tappa, anche questa avventura sta per finire. È una bella giornat...
04/03/2025

3 Marzo. Estancia La Estela-El Calafate, km 106.

Ultima tappa, anche questa avventura sta per finire. È una bella giornata con un forte vento da ovest che da queste parti è lo standard. Un pick-up dell'albergo mi porta sulla Ruta 40 dal momento che questo dista 3 km che avevo fatto ieri e mi erano bastati.
Salgo in bici sull’asfalto e parto. Ho il vento a favore per una settantina di km. La strada è un pò ondulata ma il paesaggio è bello. A lato scorre un fiume dalle acque turchesi che attraverso più volte. Ad un tratto appare in lontananza il lago Argentino che con il suo colore turchese risalta in mezzo al marrone delle montagne. El Calafate si trova sulla sua riva sud. Arrivo ad un bivio devo girare verso destra ad ovest proprio nella direzione opposta del forte vento.
Adesso ce l’avrò in faccia per trenta interminabili km. Ha una velocità di circa 80 km/h ed avanzare non è semplice. Ogni tanto mi arrivano addosso delle folate che mi bloccano , una addirittura mi butta fuori strada. Ma se non bastasse ci sono molte salitelle. Avanzo a fatica, la massima velocità che posso fare è 10 km/h e questo significa che impieghero’ almeno 3 ore per arrivare. Mi rassegno e pedalo a testa bassa senza quadrare davanti. Controllo il battito cardiaco costantemente che va dai 110 ai 130 battiti al minuto. Questo significa che sono allenato e che pur facendo fatica non sono al limite e posso resistere. Una situazione come questa non mi era mai capitata negli viaggi precedenti. Un vento forte così mi era successo ancora ma era di lato ed è un’altra cosa. Una fatica come questa si supera solo con la mente che deve gestire al meglio tutte le risorse del corpo. Si devono cogliere tutti i segnali negativi e cercare di dominarli e non farsi prendere dallo sconforto perché ti crolla tutto addosso e sei fregato. Diventa una sfida impalpabile fra la mente ed il tuo corpo che non può averla vinta. Il sibilo del vento mi entrava nelle orecchie per farmi più impressione, cercavo di non farci caso. Non riuscivo ad avanzare dritto ed ero costretto a zigzagare sulla strada, per fortuna le auto mi stavano lontano e se non potevano rallentavano per poi superarmi. Quando ho visto la porta di ingresso di El Calafate ho urlato di gioia come avessi vinto una gara in cui i partecipanti erano solo due: la mia mente e il mio corpo. La mente aveva battuto il vento, la stanchezza e la fatica.
Quando arrivi dimentichi tutto e provi una gioia indescrivibile anche perché ,in questo caso, oltre alla tappa era finito anche il mio viaggio senza problemi.
Un viaggio che avevo studiato e preparato in tutti dettagli da mesi.
Mentre scrivo questo racconto sono disteso a letto nell’albergo che avevo prenotato, ripercorro con la mente il mio viaggio e penso come sarà il prossimo. È una voglia inarrestabile di viaggiare che ho sin da piccolo quando seduto dietro casa guardavo i Colli Euganei, lontani una decina di km, che mi oscuravano l’orizzonte che avrei voluto invece scoprire. Questo desiderio di scoperta è sempre stato quello che mi ha guidato nella mia vita!
Ringrazio mia moglie Rosella che nonostante il suo diritto ad avermi vicino non mi ha ostacolato in queste avventure. Certo in questi anni qualche vaffa me lo sono preso da Lei ma credo sia il minimo che mi debbo aspettare.
Il prossimo viaggio, forse l’ultimo, lo farò con mio figlio Davide con cui ho un debito da pagare, dal momento che con lui non ho mai viaggiato come ho fatto invece con Marco.
Infine ringrazio chi mi ha letto sperando di avere condiviso le mie emozioni e di essere riuscito a farlo viaggiare insieme a me!
Ciao a Tutti.

Oggi sto partendo da questa posizione, seguimi su Garmin Inreach
03/03/2025

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02/03/2025

Ecco dove sono oggi!
Estancia La Estela.

2 Marzo. Tres Lagos-Estancia La Estela, km 62.Penultima tappa, sono quasi alla fine del viaggio. Oggi ho deciso di non f...
02/03/2025

2 Marzo. Tres Lagos-Estancia La Estela, km 62.
Penultima tappa, sono quasi alla fine del viaggio. Oggi ho deciso di non fare tanti km dopo la tirata di ieri.
Parto da un paese vuoto, in giro, a parte i cani randagi, non c'è nessuno. Ci sta , oggi è domenica.
La strada è bella, mi circonda il solito paesaggio brullo della pampa. Pedalo nel silenzio, c'è un leggero vento favorevole. Poche auto in giro e qualche pullman che porta chissà dove turisti “non fai da te”!
Il cielo è come sempre grigio. In questo viaggio sono stato fortunato: neanche un giorno di pioggia!
Nei pascoli a lato della strada ci sono i soliti guanachi che brucano l'erba e scorrazzano liberi passando di qua e di là della strada, non sempre con successo, data la presenza di qualche scheletro.
Ascolto un pò di musica, cerco di guardare poco il km che scorrono lenti, in bici non bisogna avere fretta. Si vive lentamente e si gode di ogni secondo che passa. In bici sembra che la giornata sia infinita. La fretta non esiste, ci si sente in armonia con sé stessi e la natura. Anche nelle giornate più dure non mi innervosisco o arrabbio. Accetto quello che il percorso mi propone. Le cose che uno sceglie di fare non ti creano rabbia se devi fare fatica ma le affronti e basta come si deve affrontare ogni giornata che si ha la fortuna di vivere.
Ogni tanto, mentre pedalo, penso a quanti amici o parenti mi sono perso per la strada della mia vita, mentre io sono qui con il vento in faccia e le gambe che mi aiutano ad andare avanti. La fortuna o il caso ha voluto che io ci sia ancora. Quante volte ho pensato che la Provvidenza esiste, ne ho avuto dimostrazione tante volte. Quante domande ci facciamo sul senso della vita a cui non sappiamo e non sapremo mai rispondere.
Da giovane ero affascinato dalla scienza, volevo capire come era fatto il mondo e le leggi che lo regalavano, per questa curiosità ho fatto poi Fisica. Certo qualcosa mi ha insegnato e aiutato a capire ma il perché della vita e della morte non lo sapremo mai.
Ogni giorno viviamo in equilibrio tra la vita e la morte, entrambi sono al nostro fianco, basta un passo falso, un errore e questo equilibrio va in frantumi. Un frazione di secondo e qualcuno che ami non c'è più! Penso alla nostra Laura la cui morte ha creato nella nostra famiglia un grande vuoto e dolore. Ma che ci ha uniti di più!
Dopo la morte di Laura ero a pezzi come mia moglie e i nostri figli. L'anno dopo ho fatto un viaggio in India sulle montagne dell'Himalaya nel Ladack. Mi Sono fermato a dormire vicino ad un monastero buddista abbarbicato sulla cima di una montagna. Ero seduto ,un pò triste, su un parapetto a guardare il paesaggio quando si è avvicinato un monaco buddista che mi ha chiesto perché ero lì e com'era la mia vita. Gli ho raccontato piangendo l'ultimo mio terribile anno che avevo vissuto mentre lui mi ascoltava con attenzione e comprensione senza parlare. Alla fine mi ha detto: Antonio tutto nella vita passa e legarci alle persone o alle cose può darci dolore ma in questo momento la cosa importante sei tu se vuoi uscire dal tuo dolore pensa alla vita che è in te e vivila intensamente ogni giorno perché tutto passa!
Ripenso sempre a questo monaco buddista che il destino o la Provvidenza ha voluto incontrassi perché ha cambiato il modo di pensare della mia vita….meno frenetica e più lenta come un viaggio in bici.
Anche oggi con questi pensieri nella testa sono arrivato a destinazione.
Domani si vedrà!
Comunque sia vivrò lentamente, godendo di ogni attimo che il mio orologio conterà!

01/03/2025

In Argentina ho scoperto una cosa assurda che il Presidente Milei ha ripristinato una vecchia normativa per cui le persone con una disabilità intellettiva rientreranno in una delle tre categorie: "id**ta", "imbecille" o "debole di mente", ripristinate dal Presidente Milei. Molte le organizzazioni della società civile argentina che chiedono l'abrogazione immediata di questa normativa.

Siamo alla canna del gas! Mi domando come fa il mondo ad essere amministrato da persone come questa!

1 Marzo, La Siberia-Tres Lagos. 93 Km.Ieri sera sono stato a parlare un pò con la coppia che gestisce il locale, seduti ...
01/03/2025

1 Marzo, La Siberia-Tres Lagos. 93 Km.
Ieri sera sono stato a parlare un pò con la coppia che gestisce il locale, seduti attorno alla stufa. Mattias ed Anna, mi hanno detto che sono due anni Che gestiscono questo posto che si chiama “La Siberia” perché d'inverno ci sono -35°. Loro lo gestiscono da settembre a marzo, poi chiudono e tornano a Gregores. Lui mi ha raccontato che ha fatto Il cameriere a El Calafate per parecchi anni poi ha iniziato fare il cuoco ed è andato prima in Messico e poi a Tucson in Arizona. Infine è venuto qui per gestire questo B&B un pò originale. Sul un lato dello stanzone c'era una scritta CHEROSENE e sotto tanti liquori, mi sono bevuto Un bel whisky. In mezzo alle bottiglie c'era un cranio di un animale, gli ho chiesto di che animale fosse . Mi ha detto di un Puma che ha ucciso lui e che nelle montagne attorno ce ne sono alcuni.
Poi spegne il generatore ed il buio avvolge la stanza è ci diamo la buenas noces.
Stamani dopo colazione ci siamo salutati e sono partito. Mi ha detto che avrei dovuto fare 50 km di “pirio” (sterrato pieno di sassi) e che il primo tratto sarebbe stato in salita poi in piano ed infine avrei trovato asfalto fino a destinazione in discesa. Mai nella mia vita avevo pedalato su strade simili. Mi pareva di correre la Parigi-Roubaix. La bici saltava in continuazione e io pure, le borse si muovevano. Io passavo da una parte all'altra della strada sperando di trovare la traccia migliore senza grande successo. In uno di questi passaggi la ruota anteriore si è piantata su un mucchio di sassi ed io sono caduto per fortuna senza conseguenza. Appena rialzato mi sono accorto che avevo perso la vite di sostegno destra del portapacchi e che questo si stava piegando. Mi sono fermato e da una delle due borse ho tirato fuori la “scatola della salvezza” che contiene tutto quello che può servire per uscire da quasi tutti i guai. È il kilogrammo più prezioso che trasporto. Ho recuperato una vite ed un bullone di fissaggio per riattaccare il supporto del portapacchi alla bici. Riparto e dopo poco, al cinquantesimo km esatto, finisce il “ripio” ed inizia l'asfalto. È tutto un altro viaggiare. Gli ultimi 40 km li volo letteralmente anche perché erano quasi tutti in discesa. Arrivo al paesino di Tres Lagos che è dotato di un ambulatorio, un posto di polizia e una chiesa, il tutto circondato da una sessantina di case fra cui una “hostaria” (piccolo hotel) carina e pulita dove chiudo la mia giornata segnata dal “pirio”.
E domani si vedrà!

01/03/2025

La fine della tortura!

Il tratto peggiore della Ruta 40, 50 km di sassi, buche e polvere, un test per fondo schiena,braccia  e bici!
01/03/2025

Il tratto peggiore della Ruta 40, 50 km di sassi, buche e polvere, un test per fondo schiena,braccia e bici!

Cycling | Mar 1, 2025

28 febbraio. Gobernator Gregores-Casona La Siberia. Km 86.Mi sveglia il rumore delle moto che stanno per partire,  ma io...
01/03/2025

28 febbraio. Gobernator Gregores-Casona La Siberia. Km 86.
Mi sveglia il rumore delle moto che stanno per partire, ma io non ho fretta, mi alzo con calma, io viaggio lento e senza una destinazione particolare. Oggi ho una tappa di 170 km che so benissimo non porterò a termine.
Verso le 9 parto, il cielo è grigio e come sempre non c'è vento. Esco dal paese, davanti al comune c'è un presidio di operai di una fabbrica locale che immagino abbia dei problemi. D'altronde il motto del neo eletto Presidente Milei è “segare”! Ha vinto le elezione con questo motto metaforicamente rappresentato da una “motosega” che brandiva ad ogni comizio. Mi domando come si fa ad avere fiducia e votare un personaggio del genere. È anche vero che gli argentini hanno avuto molti default in questi anni e l'inflazione e prezzi sono andati alle stelle. Tuttora mi pare che la vita da queste parti sia cara, molto di più del Cile. Mi domando come faccia la gente a vivere. I primi 70 km sono uno spasso, dopo una breve salita inizia un rettilineo infinito in leggera discesa in mezzo ad una ampia e brulla vallata. Pedalo lentamente ed ascolto un pò di musica. Guardo il paesaggio attorno a me e respiro l'aria fresca. In questi momenti si spengono tutti i pensieri e mi rilasso in questa solitudine che mi avvolge. La musica mi fa compagnia, sento il cuore che batte lentamente , sembra rilassarsi anche lui. Sono in sintonia con tutto il mio corpo, non faccio fatica e la tranquillità che provo mi rende felice.
Tutto cambia però dal settantesimo km. Finisce l'asfalto e comincia un lungo sterrato che mi fa saltellare sulla sella. Non ha un bel fondo. Mi muovo da una parte all’altra della strada alla ricerca del fondo migliore senza successo. Ogni tanto passa qualche auto che solleva il solito polverone. I primi 10 km sono in piano o in leggera salita. Ad un certo punto sbuca da un dosso un grande lago turchese che mi fermo a fotografare. Da lì in poi è tutta salita. Sono le 14,30, guardo il conta km ho percorso finora 86 km ed a destinazione me ne mancano ancora circa 90, di cui 40 di sterrato e molti dei quali in salita. Mi rendo conto che è una “Mission Impossible” arrivare. Mentre faccio questa considerazione appare sulla destra un cartello che fa riferimento ad un locale vicino che si chiama “La Siberia” dove si può trovare da mangiare e da campeggiare. Penso che faccia al caso mio e mi ci dirigo. Arrivato davanti alla casa esce un uomo che mi da il benvenuto e mi fa entrare. Ci sono tavole preparate e sulle pareti roba da mangiare è da bere. Mi fa accomodare, le chiedo un caffè, mi porta dell'acqua bollente e una barattolo di Nescaffe. Mi metto alcuni cucchiaini sulla tazza, ci verso l'acqua calda e ne esce un ottimo caffè. Lui si siede su tavolo assieme ad una donna che mi pare sua madre e continua a mangiare. Le chiedo se ha il wifi e mi fa cenno di sì, mi collego a internet. Fuori sento un gruppo elettrogeno che da corrente a tutta l'abitazione. Gli chiedo se ha una stanza da offrirmi e mi dice di si è che posso pure cenare. Decido che stasera mi fermo qui. Lui e sua madre escono a preparare la “stanza” in una casetta vicina ed io nel frattempo mi bevo una buona birra e chiamo mia moglie Rosella per dirle che stasera mi fermo in “Siberia”!
Quando i due rientrano, dopo aver preparato la “stanza”, chiedo se ci si può fare una doccia. Il tipo mi risponde che mi prepara un secchio di acqua calda conncui lavarmi. Mi accompagna inn “stanza” e mi dice di aspettare. Poco dopo arriva con un secchio di acqua calda con dentro un scodella da usare per versarmi l'acqua addosso in un piccolo bagno annesso alla “stanza”. Per alcuni minuti mi è sembrato di tornare bambino quando a casa mia, negli anni 50 ci si lavava proprio così tutti i sabati pomeriggio! D'inverno l'acqua si scaldava sulla stufa mentre d'estate si metteva il “masteo” pieno d'acqua al sole perché scaldasse! Insomma in campagna negli anni cinquanta e anche nei primi sessanta a casa mia, ma non solo, ci si lavava cosi!
Vediamo stasera cosa di mangia in questo angolo di mondo fermo agli anni cinquanta!

Indirizzo

Padua
35042

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