14/06/2025
𝐏𝐚𝐧𝐢𝐜𝐚𝐥𝐞 𝐞 𝐢𝐥 𝐬𝐮𝐨 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨 - 𝐢𝐥 𝐒𝐚𝐧𝐭𝐮𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐆𝐫𝐨𝐧𝐝𝐢𝐜𝐢 🏘
Il 𝐬𝐚𝐧𝐭𝐮𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐌𝐚𝐝𝐨𝐧𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐆𝐫𝐚𝐳𝐢𝐞 in località Grondici sorge immerso tra boschi di querce, di olivi, di cipressi e pini in una posizione panoramica molto suggestiva, sulle colline della sponda destra del Nestore, in vista dell'abitato di Tavernelle. Il luogo è ancora oggi 𝐦𝐞𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐩𝐞𝐥𝐥𝐞𝐠𝐫𝐢𝐧𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 grazie alla presenza dell'immagine ritenuta miracolosa ed alla tranquillità del luogo stesso.
Il primitivo santuario fu eretto sopra un'𝐞𝐝𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐫𝐢𝐚𝐧𝐚 presso la quale due genitori avevano portato il proprio figlio, morto soffocato, per ottenere il miracolo della resurrezione. Infatti la chiesa delle Grondici, parola che significa gronda o tettoia, è un esempio di 𝐬𝐚𝐧𝐭𝐮𝐚𝐫𝐢𝐨 "𝐚̀ 𝐫𝐞́𝐩𝐢𝐭", cioè del respiro o della ripresa, un luogo dove venivano portati i bambini morti senza battesimo per impetrare una resurrezione temporanea onde amministrare loro il battesimo.
Secondo la teologia medievale infatti i bambini morti senza esser stati battezzati erano destinati al limbo, e non al paradiso, e non avevano neanche diritto ad essere sepolti in un luogo consacrato come il cimitero, ma i loro corpi erano deposti accanto alla casa natale, "𝐬𝐮𝐛 𝐠𝐫𝐮𝐧𝐝𝐚", cioè sotto la falda del tetto.
Accanto all'edicola miracolosa fu costruita una ca****la la cui gestione era affidata ad un eremita. Nel 1495 𝐟𝐫𝐚 𝐌𝐚𝐭𝐭𝐞𝐨 fece dipingere il quadro che si venera ancora oggi all'interno del santuario con il racconto del miracolo. Nella scena è rappresentata 𝐥𝐚 𝐌𝐚𝐝𝐨𝐧𝐧𝐚 seduta su di un basso trono marmoreo e vestita con il naforium, un velo azzurro che scende dal capo fino ai piedi e una veste purpurea.
Regge 𝐢𝐥 𝐁𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐨 sulle gambe coperto appena da un leggero velo e che benedice con la manina destra; indossa una collana e due bracciali di corallo rosso. Ai lati della Vergine sono i santi 𝐒𝐞𝐛𝐚𝐬𝐭𝐢𝐚𝐧𝐨, legato alla colonna e trafitto da frecce, e 𝐑𝐨𝐜𝐜𝐨, in abito da pellegrino e che mostra la ferita alla gamba; questi sono i protettori invocati contro la peste, una malattia che tornò ad infuriare proprio nel 1495, quando fu commissionato questo dipinto; dietro le figure un fondo oro damascato ed un prato fiorito definiscono lo spazio.
In basso si svolge il racconto del 𝐦𝐢𝐫𝐚𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐛𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐨 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐨, che si vede adagiato sull'altare con il monogramma IHS di san Bernardino da Siena. Nel delizioso interno di sapore fiammingo si vede anche fra Matteo in preghiera, identificato dalla scritta F MATEO FE FARE, con il rosario in mano ed un piccolo cane bianco, simbolo di fedeltà.
In basso corre la firma dell'autore, 𝐆𝐫𝐞𝐠𝐨𝐫𝐢𝐨 𝐓𝐞𝐮𝐭𝐨𝐧𝐢𝐜𝐨 (Gregorius Theotonicus pinxit AD MCCCC95 a dì ###I di genaio).