25/05/2025
La Grotta del Drago torna alle origini grazie agli studenti del Liceo Copernico.
Gli attori sono un gruppo di ragazzi della 5HS; il teatro è una delle cavità più suggestive e misteriose della Calvana, una grotta scoperta nel lontano 1972 dal Prof. Sergio Nannicini insieme ad alcuni studenti di allora.
In più di cinquant’anni però qualcosa è cambiato lassù, la vegetazione ha ripreso possesso del bosco e creato una barriera quasi invalicabile.
Rovi e edere rampicanti non hanno però fatto i conti con uno studente: Andrea Coppini detto Il Coppo, un ragazzo dagli occhi talmente vivaci da far presagire una fervida immaginazione.
Ha già sentito parlare della grotta.
“Ragazzi, oggi pomeriggio saliamo in Calvana alla scoperta della Grotta del Drago!”
Nell’immaginario collettivo, il Drago è una possente creatura leggendaria dai tratti affini ai rettili. Nel contesto odierno è il simbolo del gruppo goliardico della scuola, le Tube. Non a caso, la massima autorità del club ha il titolo di Drago e quest’anno in carica è proprio lui, Andrea Coppini.
Dopo la campanella dell’ultim’ora, briefing con gli amici inseparabili, un panino al volo e poi a lavoro: motosega, frullino e falci brandite come scimitarre.
Per quanto mi riguarda, erano mesi che non venivo quassù, sul sentiero 420 da Poggio Castiglioni verso La Retaia. Solo una volta, seguendo la segnaletica ormai scolorita, mi sono addentrato facendomi largo fra i pruni e oltre all’ingresso della cavità non ero mai riuscito a scorgere niente di interessante. Stamattina però sono rimasto a bocca aperta, provando la stessa sensazione di quando in montagna, in una giornata nuvolosa, si scorge improvvisamente la vetta nitida.
Sì, perché ora, lasciato il sentiero, si scende tranquillamente per qualche metro e, sulla sinistra, ritroviamo l’antica fonte che 2500 anni fa alimentava un acquedotto fino a Travalle. Il nome della grotta è inciso magistralmente a mano su un tronco di ulivo: tutto merito delle mani di Andrea.
A pochi passi si trova l’ingresso della grotta circondato da un piccolo anfiteatro di pietre, messe una sull’altra, da ricordare le strutture sacre ed enigmatiche dell’Irlanda celtica.
Così non lo avevo mai visto, neanche in vecchie fotografie su Internet.
Per un attimo, ho chiuso gli occhi, percepito la magia e immaginato chi ha abitato la Calvana migliaia di anni fa: gli Etruschi, popolo tanto affascinante quanto misterioso. Politeisti come erano, adoravano le divinità dell’acqua e del sottosuolo, immaginando un collegamento fra gli spiriti dei defunti nascosti nell’abisso della grotta e i mortali in superficie.
Questa era, millenni fa, la Grotta del Drago.
Purtroppo, stamattina mi ha tradito l’emozione e non sono riuscito a ringraziare a dovere questi ragazzi meravigliosi: il “Drago” Andrea Coppini e le Tube della 5HS.
Un ringraziamento speciale va al Dott. Cosmo Pace, studente del Copernico e partecipante alla prima esplorazione del 1972, per il racconto in prima persona di cui farò tesoro.
Una cosa è certa, nel prossimo calendario di escursioni per le scuole inserirò la visita di questo luogo.
Ringrazio anche il Prof. Lenzi per avermi coadiuvato nell’accompagnamento di oggi.