28/04/2025
Delle volte mi rendo conto che sulla mia pagina da Istruttrice e sulla pagina dell’Associazione pubblico poco e soprattutto non metto in evidenza a dovere l’attività di riabilitazione che insieme ad un team di veterinari esperti in comportamento porto avanti.
Sarei tentata anche io di far vedere i buoni risultati che si possono ottenere durante un percorso, ma sono consapevole che non avrebbero molto successo, perché non fanno marketing.
A differenza di colleghi educatori o addestratori che possono pubblicare video e immagini molto scenografiche di cani che fanno cose meravigliose, come eccellere in alcune discipline sportive o fare esercizi di obbedienza che a me poco piacciono a dire il vero, ma che, concordo, se si vuol vendere un prodotto, sicuramente suscita una certa emozione nella collettività. Questa emozione molto spesso è il controllo, il potere sull’altro che in questo caso è il cane. Tuttavia nella riabilitazione molto si può pensare, tranne che credere di avere il controllo, poiché in ballo ci sono emozioni forti come paura o rabbia.
I cani in terapia comportamentale vengono seguiti in quanto sofferenti di patologie del comportamento. Ciò che potrei mostrare a fine di un percorso di successo, ottenuto non senza costanza, tempo e dedizione, potrebbe essere una foto di un cane che esce a fare una passeggiata al guinzaglio col proprietario. Per chi osserva da fuori quella foto non avrebbe la giusta importanza, perché è normale vedere cani in passeggiata. Non risulta più normale, però, quando si parla di patologie e magari scoprire che quel cane aveva delle fobie che gli impedivano di uscire e godersi il mondo esterno, che magari ha trascorso mesi della propria vita chiuso in casa col terrore o, come mi è capitato una volta, un cane che addirittura ha vissuto nascosto per sei mesi dietro al divano e usciva a mangiare solo in assenza dei proprietari. Se per la maggior parte dei cani una normale uscita al guinzaglio è una attività comune e frequente, quale valore ha invece quella passeggiata per un cane che non osava uscire nemmeno da sotto il divano?
Potrei mostrare la foto di un cane che sta tranquillo sul tappeto di casa mentre la sua famiglia lavora, ma purtroppo anche questo sembrerebbe scontato, se non immaginiamo che lo stesso cane mesi prima distruggeva di tutto e si faceva prendere dal panico se si ritrovava da solo.
Potrei mostrare la foto di un cane che dorme nella sua cuccia, ma anche questo potrebbe apparire la consuetudine, se non sappiamo che quel cane è un soggetto iperattivo-ipersensibile per cui il riposo ristoratore era solo una lontana chimera.
Potrei mostrare le foto di due cani che giocano insieme, eppure parlando con i proprietari si può scoprire che prima i cani erano in lite e si aggredivano spesso.
Potrei mostrare la foto di un cane che va in vacanza con la sua famiglia e non ci trovereste nulla di eclatante, salvo poi ve**re a conoscenza che mesi addietro quel cane stava per essere riportato in canile perché aveva morso i proprietari.
La riabilitazione non è scenografica e non potrò mai postare nulla che abbia un forte appeal sul pubblico osservatore. A volte scappa anche a me sui social qualche foto delle passeggiate collettive che organizziamo, ma anche queste immagini non raccontano gli sforzi e l’impegno impiegati per arrivare a stare in gruppo di cani e persone e come quel gruppo stesso sia fonte di guarigione per il singolo individuo che ne trae forza e benefici.
La riabilitazione è un percorso che coinvolge tutta la famiglia: persone che si mettono in gioco per trovare una serena convivenza col proprio cane e offrire lui il maggior livello di benessere che può raggiungere.
I percorsi di successo sono fatti da persone che un equilibrio nella loro convivenza col cane lo hanno voluto trovare senza compromessi e senza scorciatoie in nome dell’amore per l’animale che hanno deciso di far entrare nella propria vita.
Avere un cane è sempre una scelta, non una imposizione. Si è responsabili del suo benessere psichico e fisico. Siamo noi che andiamo a cercare loro, non il contrario. Se si vogliono ridurre i problemi, si può ricorrere alle consulenze pre-adozione e/o a un percorso di educazione se si tratta di un cucciolo o di un adulto normo-comportamentale, da iniziare subito per impostare una gestione e una relazione corretta.
Il percorso di riabilitazione è un impegno, con noi stessi e con il nostro cane.
Chiedere aiuto ai professionisti della riabilitazione è il primo passo che, come diceva Alejandro Jodorowsky, non ti porta dove vuoi, ma ti toglie da dove sei.