Casa De Angelis Orange & Blue

Casa De Angelis Orange  & Blue Casa De Angelis Orange & Blue
CIN: IT0603071C23RUZIEDE
BENVENUTI in Pen*sola Sorrentina 🍃🍊💙 BENVENUTI!

In Campania, a pochissima distanza da Sorrento, in un antico Palazzo del XVIII secolo, è la Casa museo della famiglia De Angelis, dove il padrone di casa, un appassionato ricercatore della storia sorrentina, ha messo a disposizione per voi, nel cuore del centro storico di Sant’Agnello, due appartamenti attrezzati per un confortevole soggiorno a pochi passi dal centro cittadino e dalle spiagge.

Centrali e comodi per visitare i luoghi naturalistici della zona e le località più frequentate del golfo di Napoli e della costiera amalfitana: Pompei, il Vesuvio, Capri, Positano, Amalfi, Ravello; il tutto a cinque minuti di auto da piazza Tasso e dal centro storico di Sorrento
I due appartamenti “ Orange” e “Blue” sono rispettivamente situati nel patio ed al primo piano dell’edificio, la soluzione ideale per chi è alla ricerca di un soggiorno rilassante nel cuore della Pen*sola Sorrentina, per apprezzarne la storia, la bellezza dei luoghi, gli usi e le tradizioni. La famiglia De Angelis sarà lieta di darvi il benvenuto e assistervi durante il vostro soggiorno affinché la vostra, possa essere un’indimenticabile esperienza.

🤩 GRAZIE a tutti Voi !!!!!Per essere stati qui a Casa De Angelis Orange  & Blue, per averci amati così tanto da inondand...
10/03/2025

🤩 GRAZIE a tutti Voi !!!!!
Per essere stati qui a Casa De Angelis Orange & Blue, per averci amati così tanto da inondandoci di bellezza e stelline! ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
Oggi condividiamo con voi la gioia di questo risultato e con lo stesso entusiasmo vi aspettiamo per la prossima Primavera-Estate 2025 QUI in 🍊🍋💙

28/09/2024
Su SURRENTUM OttobreI vecchi modelli della bellezzaLE STRADE NEL BOSCODELLA PIANA DI SORRENTODurante il secolo d’oro del...
27/09/2024

Su SURRENTUM Ottobre

I vecchi modelli della bellezza
LE STRADE NEL BOSCO
DELLA PIANA DI SORRENTO

Durante il secolo d’oro dell’agrumicoltura sorrentino, dal 1850 al 1950, il paesaggio della ‘Piana di Sorrento’ si caratterizzava per la sua singolare bellezza paesistica. Visto dall’alto era un enorme bosco di aranci coperto da uno sterminato pergolato su cui d’estate si raccoglieva una miriade di piccole capanne fatte con le stuoie di paglia che d’inverno venivano distese per coprire le chiome degli alberi. I campanili dei radi casolari qua e la punteggiavano il bellissimo paesaggio.
Sotto quella coltre di verde una rete di stradine lunga più di cento chilometri si intrecciava come vasi sanguigni in cui ogni giorno scorreva la vita degli uomini. Stradine strette che univano, attraversando l’immenso bosco, i vari casali e borgate della ‘piana’. A partire dal Settecento, insieme all’impianto sistematico degli aranceti e della loro protezione, i vecchi sentieri, anche quelli scavati in trincea, furono cinti da alti muri di tufo grigio, il materiale ricavato dalla roccia del sottostante banco vulcanico. Oltre le chiome degli aranci dominavano i noci, gli ulivi e altre piante fruttifere; legate poi alle spalliere e ai frangivento sormontavano le viti. Così si presentava il paesaggio di questo tratto della Costiera fino alla seconda metà del XX Secolo. “Certi suoi vicoli umidi e deserti – scriveva nel 1962 lo scrittore Raffaele Attardi - sono scavati nei giardini a guisa di fossati, coi fianchi alti e irregolari di pietre di tufo, qua e là panciuti e bucati, che mal tengono la terra nera che ferve e li opprime. Sui muri svettano le viti, arrampicate sulle pertiche dei pergolati, al disopra degli aranci: una fuga di verde brillante nell’azzurro limpidissimo, come una ogiva arborea, che contiene il sole nell’ombra. Questi vicoli appartati, umidi e deserti dal fondo terroso ricamato dalle piogge, sono abitati solo da passeri, lucertole e innamorati…” In quegli anni, sostando all’aperto o attraversando le strette viuzze, infossate nei muri, sommersi dall’alta vegetazione, ombrose e fresche, era impossibile guardare lontano e avere una visione ampia del territorio; la sensazione era quella di attraversare un bosco, un “bosco di agrumi” per dirla con Alessandro Dumas. Per rendersi conto della configurazione pianeggiante dell’antica “Planitias” dei romani era necessario portarsi in luoghi elevati, verso le colline, oppure su in cima ai campanili. Quelle strade non si prestavano alla valorizzazione paesaggistica, anzi piuttosto l’occultavano alla vista dei forestieri. Esse pertanto non hanno concorso al godimento della bellezza panoramica da parte dei viaggiatori dell’era romantica; tuttavia avevano un fascino tutto particolare giacché custodivano sensazioni uniche, quasi segrete, intime. Dominava soprattutto il silenzio, interrotto dal canto melodioso degli uccelli e, durante l’estate, dal frinire delle cicale. Il viandante era stordito dai profumi incontenibili dei giardini: delle zagare a primavera e dei frutti nelle altre stagioni. Rari portoni, orlati di pietra lavica, consentivano l’ingresso ai giardini; nella chiave dell’arco era scolpito sovente lo stemma del ‘padrone’, quasi sempre di nobile lignaggio. Sugli incroci l’immancabile edicola votiva con la maiolica policroma del santo protettore davanti a cui la lampada ad olio serviva sia per la venerazione che per la fioca illuminazione notturna. L’intima solitudine di quei luoghi ha accompagnato i tanti artisti dell’Ottocento chiusi nei loro pensieri e nelle loro sensazioni che, finalmente, esplodevano in meraviglia allorché giunti sull’altura della collina davanti a loro si apriva lo scenario del cielo e del mare lontani. Sensazioni bene espresse dalla scrittrice Mary Shelley la quale più volte, durante il suo lungo soggiorno del 1844, aveva percorso queste stradine a dorso di mulo per raggiungere la sommità dei Colli e l’imbarcatoio dello ‘Scaricatoio’ da cui proseguiva in barca verso la costiera amalfitana.
Queste stradine furono gli scenari “ del film ‘silent’ “The White Sister” che il grande regista americano Henry King girò nel 1923. Tratto dal romanzo di Francis Marion Crawford nel film appare la fuga disperata di Lilian Ghish, nel ruolo di Angela Chiaromonte nelle scene del terremoto e in quella del suo salvataggio fra le braccia del capitano Severi interpretato da Roland Colman. L’angustia e la solitudine dalla location conferisce al film drammaticità e angoscia.
Con l’avvento del “miracolo economico”, a partire dagli anni Sessanta del Novecento la ‘Piana di Sorrento’ ha subito la profonda trasformazione del suo territorio, gli aranceti sono stati in gran parte smantellati e le anguste stradine abbandonate. Oggi i vecchi muri di tufo, dove ancora esistenti, svuotati del loro contenuto arboreo e privati della loro funzione di difesa, si mostrano sbrecciati e malinconici a testimonianza del tempo passato.
(Antonino De Angelis)

LUNGA VITA ALLA NOSTRA SOPHIAAUGURI
20/09/2024

LUNGA VITA ALLA NOSTRA SOPHIA
AUGURI

Benvenuto Settembre Casa De Angelis Orange  & Blue     per questo Settembre non abbiamo più disponibilità di date. Vi as...
14/09/2024

Benvenuto Settembre
Casa De Angelis Orange & Blue

per questo Settembre non abbiamo più disponibilità di date. Vi aspettiamo ad Ottobre?

C'ERA  UNA VOLTA ...... NEL PAESAGGIO DELLA COSTIERA I giardini di aranci e limoniDALL’IDENTITA’  ALL’IMMAGINARIO  DI SO...
30/08/2024

C'ERA UNA VOLTA ...... NEL PAESAGGIO DELLA COSTIERA

I giardini di aranci e limoni
DALL’IDENTITA’ ALL’IMMAGINARIO DI SORRENTO

Mentre in Europa, durante la seconda metà del Settecento, si diffondeva la moda del viaggio in Italia, ricordata nella storia come il “Grand Tour”, in pen*sola sorrentina si assiste alla grande trasformazione fondiaria con cui si introduce la coltivazione sistematica degli agrumeti, tanto che a somiglianza di una piccola ‘conca d’oro’ l’intero territorio si trasforma in un giardino di delizie. Di tanto i viaggiatori restano incantati, attratti dalla bellezza del nuovo paesaggio e degli ambienti in esso contenuti. Ne godono e ne parlano con entusiasmo, e soprattutto ne scrivono e si lasciano ispirare nelle loro espressioni artistiche: poesia, pittura, musica; a loro volta strumenti di attrazione che concorrono ad alimentare il mito di queste contrade. Ed ecco i ‘giardini’ cantati in mille canzoni: “Guarda gua’, chisti ciardine/ siente, sìe’ sti sciure arance/ nu profumo accussì fino/ dinto 'o core se ne va” cantano i fratelli De Curtis (Torna a Surriento, 1900) e ancora cinque anni dopo “aggio vist’ ’e ciardine/ fior’ arance e limone/e ’e chiù belle guaglione/ ca se ponne crià”. (’A surrentina, 1905). Il poeta sorrentino Aniello Califano scrive: “Surriento! Surriento!/ sò ffatte pe' 'ncantà/ 'stu cielo, 'sti ciardine,/ chest'aria, 'sti mmarine!” (Serenata a Surriento, 1907). Nei primi decenni del Novecento gli agrumeti, nel pieno del loro sviluppo economico e paesaggistico irradiavano la loro bellezza sui viaggiatori che sempre più numerosi arrivavano a Sorrento, e sugli artisti che si lasciavano ammaliare. Infatti nel 1919 è Libero Bovio che scrive: “Ll'albere 'e chisti ciardine/ sò tutte arance e limone/ quanno tu, 'a sera, cammine/ te 'ncante, te stuone,/ nun saje che vuò fa”. (‘O mare canta). Il poeta compositore E.A.Mario, l’autore del quasi inno nazionale “La leggenda del Piave”, dopo l’altrettanto famosa “Tammurriata nera” pensa agli aranceti di Sorrento e scrive: “Va', core scuntento/ va' te trova nu nido a Surriento/ addó' t'addormono sti manduline,/ addó' 'e ciardine/ danno sciure 'arancio/ p'’a felicitá!” (Mandulinata a Surriento, 1922). Ernesto Murolo tre anni dopo lancia la sua “Napule e Surriento”: “Dorme Surriento/ 'Mmiez'addore d' 'e ciardine/.Che sentimento/ 'Sti cchitarre e manduline!”
Non è un caso se la parola ‘giardino’, che nella sua accezione originaria ricorda il paradiso, evochi espressioni come incanto, sentimento, profumo, felicità e, come vedremo, incantesimo, morbidezza, tenerezza, dolcezza, splendore.
Silvester Schedrin, il grande pittore russo che visse, lavorò e morì a Sorrento, non ci provò neppure a descrivere la bellezza di Sorrento,; a suo fratello Apollon, la lasciò solo immaginare quando in una lettera gli scrive: “Sorrento è una terra adorabile; immagina un bosco di aranci e limoni e sotto la loro ombra immagina di passeggiare” (1829). Friedrick Nietzsche, nel 1877, così a sua volta scrive a un amico: “Le giornate sono straordinariamente belle; vi è qui una miscela di aria di mare, di bosco e di montagna e vi sono belle passeggiate tranquille in penombra. Vi sono passeggiate fra gli aranceti così ben coperte che ci si sente sempre riparati dal vento come soffia impetuosamente fuori nel mondo”. André Gide che in una delle sue prime visite a Sorrento era entrato nella tenuta di Mariano Arlotta, osserva che “di questo aranceto nulla potrà esprimere la luminosità, il fosco splendore, l’ordine, la bellezza ritmica, la morbidezza.” “Sono entrato in qualcuno di quegli agrumeti – aggiunge Amedeo Maiuri - e ho compreso il mistero di quelle aeree capannucce di stuoie: le pagliarelle……, su quegli orti e su quei giardini è come una luce di incantesimo e quella selva porticata ha un suo respiro di vita” (Passeggiate Campane, 1946). Insomma è evidente che gli aranceti, per almeno duecento anni, hanno costituito il nerbo dell’identità della pen*sola sorrentina e ne hanno alimentato, quale potente attrattore, la crescita economica e culturale. Una realtà unica, che non è esistita in nessun’altra parte del mondo. Una realtà di cui la nuova urbanizzazione ne ha cancellato le tracce e, pertanto, la sua funzione di attrazione. Come e cosa sostituirà questo grande patrimonio nel richiamo di questi luoghi? Sapranno i sorrentini inventarsi un’alternativa? Per il momento sopravvive l’immaginario di quel mondo antico che tuttora richiama grandi masse di vacanzieri nelle nostre strade dove purtroppo, come aveva anticipato Aniello Califano già cento anni fa, “ ’e sirene, nun cantano cchiù”.

Antonino De Angelis

FRESCURA(Foto © A. De Angelis)
20/08/2024

FRESCURA
(Foto © A. De Angelis)

ESTATE
05/08/2024

ESTATE

Su Surrentum di agosto appena uscitoPREMIO PAOLA ZANCANI MONTUORO
27/07/2024

Su Surrentum di agosto appena uscito
PREMIO PAOLA ZANCANI MONTUORO

E ancora è di nuovo…..da non perdere il Cinema all’aperto sotto le Stelle alla spiaggia libera di Caterina e in Piazzett...
20/07/2024

E ancora è di nuovo…..
da non perdere il Cinema all’aperto sotto le Stelle alla spiaggia libera di Caterina e in Piazzetta Angri qui vicino casa con SOTTO IL CIELO STELLATO ✨ Film in Spiaggia e in Piazza . Per info Comune di Sant'Agnello o ⤵️ qui per gli ospiti di Casa De Angelis Orange & Blue

Da non perdere!!!!Scoprite a piedi la bellezza di Sant’Agnello 💙Con Salita e Salute - Passeggiate alla scoperta del terr...
20/07/2024

Da non perdere!!!!
Scoprite a piedi la bellezza di Sant’Agnello 💙
Con Salita e Salute - Passeggiate alla scoperta del territorio Santanellese 🍃🍋🍊🌊
Per Info Comune di Sant'Agnello o qui ⤵️ se sei ospite a Casa De Angelis Orange & Blue

⛵👣 Il viaggio alla scoperta delle bellezze di Sant’Agnello inizia via mare sabato 20 luglio con l’avvio della rassegna “Salita e Salute”. Il percorso del primo appuntamento prevede anche un giro in barca in collaborazione con l’Area Marina Protetta Punta Campanella.

📌 Punto di ritrovo ore 06:00 Piazza Matteotti
La partecipazione è gratuita e fino a esaurimento posti in barca.
‼️ Per PRENOTARE scrivere un messaggio whatsapp al numero 3482868915

Ingrid Bergman al Museo Nazionale di Napoli con un cicerone di lusso: Amedeo Maiuri(da "Viaggio in Italia" di E.Rosselli...
17/07/2024

Ingrid Bergman al Museo Nazionale di Napoli con un cicerone di lusso: Amedeo Maiuri
(da "Viaggio in Italia" di E.Rossellini 1954)

Le nostre tradizioni.Su SURRENTUM di Luglio, dopo il Corpus Domini ai Colli di Fontanelle (Giugno) ho proposto il VOLO D...
27/06/2024

Le nostre tradizioni.
Su SURRENTUM di Luglio, dopo il Corpus Domini ai Colli di Fontanelle (Giugno) ho proposto il VOLO DELL'ANGELO di Trasaella (7 luglio)

Sant'Agnello, Via AngriSBIRCIANDO(Foto: Luisa Annalisa Gargiulo)Casa De Angelis Orange  & Blue
25/06/2024

Sant'Agnello, Via Angri
SBIRCIANDO
(Foto: Luisa Annalisa Gargiulo)
Casa De Angelis Orange & Blue

Indirizzo

Via Angri, 64
Sant'agnello
80065

Sito Web

https://www.airbnb.it/rooms/32464858/location=

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In Campania, a pochissima distanza da Sorrento, in un antico Palazzo del XVIII secolo, è la Casa museo della famiglia De Angelis, dove il padrone di casa, un appassionato ricercatore della storia sorrentina, ha messo a disposizione per voi, nel cuore del centro storico di Sant’Agnello, due appartamenti attrezzati per un confortevole soggiorno a pochi passi dal centro cittadino e dalle spiagge. Centrali e comodi per visitare i luoghi naturalistici della zona e le località più frequentate del golfo di Napoli e della costiera amalfitana: Pompei, il Vesuvio, Capri, Positano, Amalfi, Ravello; il tutto a cinque minuti di auto da piazza Tasso e dal centro storico di Sorrento

I due appartamenti “ Orange” e “Blue” sono rispettivamente situati nel patio ed al primo piano dell’edificio, la soluzione ideale per chi è alla ricerca di un soggiorno rilassante nel cuore della Pen*sola Sorrentina, per apprezzarne la storia, la bellezza dei luoghi, gli usi e le tradizioni.

La famiglia De Angelis sarà lieta di darvi il benvenuto e assistervi durante il vostro soggiorno affinché la vostra, possa essere un’indimenticabile esperienza.