03/06/2025
𝐈𝐥 𝟐𝟔 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐨𝐫𝐞 𝟏𝟖.𝟎𝟎, 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐥𝐨 𝐬𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨 𝐞𝐬𝐩𝐨𝐬𝐢𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐏𝐮𝐧𝐭𝐨 𝐈𝐀𝐓 𝐝𝐞𝐥 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐅𝐨𝐫𝐦𝐢𝐚, 𝐬𝐢 𝐢𝐧𝐚𝐮𝐠𝐮𝐫𝐚 𝐥𝐚 𝐌𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚 “𝐋’𝐀𝐧𝐢𝐦𝐚 𝐈𝐧𝐜𝐚𝐧𝐝𝐞𝐬𝐜𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐓𝐞𝐫𝐫𝐚” 𝐀𝐜𝐪𝐮𝐞𝐟𝐨𝐫𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐏𝐚𝐨𝐥𝐨 𝐃’𝐀𝐥𝐞𝐬𝐬𝐚𝐧𝐝𝐫𝐨
Paolo D’Alessandro, pittore, è nato nel 1966 a Sessa Aurunca-Cellole (CE). Consegue il diploma in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Entra tra i Frati Minori Conventuali di Napoli conseguendo la Licenza in Teologia e il Diploma di Beni Culturali della Chiesa. È ordinato sacerdote nel 2005. Ha da sempre partecipato attivamente alla vita artistica, riscuotendo ovunque successi di critica e di pubblico. Le sue opere figurano in chiese, collezioni pubbliche e private, sia in Italia che all’estero.
In questa raccolta di acqueforti, D’Alessandro affronta il tema potente e primordiale dell’esplosione vulcanica, trasformandolo in un viaggio simbolico che parla anche all’anima contemporanea. Il vulcano non è soltanto protagonista, ma diventa emblema della forza che travolge e trasforma, della materia che si fa linguaggio spirituale e memoria.
Le immagini, tutte in bianco e nero, con sfumature di grigio modulato e profondo, evocano un paesaggio che si muove tra la tragedia e la visione, tra la cronaca naturale e l’archetipo. La scelta del monocromo si carica di significato: l’esplosione è qui rappresentazione simbolica della deflagrazione della guerra – un richiamo all’insensatezza dei conflitti, alla brutalità che devasta e cancella. Ma allo stesso tempo, queste stesse immagini offrono uno spiraglio: la speranza di una pace, suggerita dall’armonia compositiva, dalla bellezza essenziale del segno, dalla luce che talvolta affiora dai contrasti più oscuri.
Spirali che si avvitano come percorsi interiori, triangoli che generano tensioni e direzioni, diagonali che attraversano la scena destabilizzandola e insieme vivificandola. Alcune composizioni si aprono come raggere, suggerendo una forza che si irradia, che espande la materia verso una nuova forma possibile.
E poi i dettagli: i segni sull’erba che raccontano il passaggio del vento, il respiro della natura che nonostante tutto continua, accarezza e trasforma. Il vento stesso, presente nei tratti obliqui e nei movimenti insinuanti, diventa simbolo di transizione, di purificazione, di possibilità.
La tecnica dell’acquaforte si dimostra alleata perfetta per questa visione. Il segno inciso pare emergere dal foglio con la stessa energia con cui la lava squarcia la crosta terrestre. Texture, chiaroscuri, graffi e pieni si combinano in un equilibrio instabile eppure preciso, capace di emozionare e interrogare.
In queste acqueforti si legge la tensione costante fra distruzione e rinascita, fra caos e armonia, fra dolore e bellezza. È un racconto silenzioso, inciso, che si muove sotto la superficie visibile, un invito a guardare oltre l’evento naturale per riconoscere il riflesso profondo delle nostre inquietudini umane. E, infine, la possibilità di una riconciliazione: tra uomo e natura, tra spirito e materia, tra guerra e pace. Una Mostra che non si guarda soltanto con gli occhi, ma si attraversa con i sensi e con l’anima, lasciando una traccia viva, come il solco di una ferita che diventa memoria, e poi visione.
La Mostra resterà aperta tutti i giorni dalle ore 18.00 alle 20.30 fino al 1° giugno.