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PassOrobico La montagna vissuta passo dopo passo con un’esperta Guida, dove camminare, arrampicare o praticare

- Guida Alpina /Accompagnatore di Media Montagna
- Maestro di Sci Alpino
- Istruttore Nazionale di Nordic Walking

23/07/2025
13/05/2025

Pochi giorni fa si è svolta la maratona dei ghiacciai: il Trofeo Mezzalama.

Ma perchè si chiama così?

Beh certe storie non nascono per caso.
Per capire davvero cosa significa affrontare i giganti di ghiaccio del Monte Rosa, bisogna tornare indietro. Guardare al passato.
Perché ogni tracciato, ogni gara, ogni gesto tecnico ha radici profonde. E spesso, quelle radici portano a uomini capaci di vedere ciò che gli altri non osavano immaginare.

Oggi vi raccontiamo una di queste storie.
Quella di Ottorino Mezzalama.

Non era solo un alpinista. Era un visionario.
Uno che saliva per ascoltare la montagna e scendeva lasciando una traccia più grande della sua stessa impronta.

Nato a Bologna nel 1888, cresciuto tra Torino e le Alpi, fu tra i primi a credere che lo sci non fosse solo velocità in discesa, ma libertà in salita.
Nel 1927 firmò la prima ascensione sciistica italiana al Monte Bianco. Senza pelli di foca, solo con la sciolina e la forza delle gambe.
Un’impresa. Ma soprattutto un’idea: che il rispetto, la fatica e l’amore per l’ambiente venissero prima di ogni gloria.

Nel 1931 una valanga interruppe il suo cammino, ma non il suo passaggio.
Da allora, ogni due anni – quando il cielo lo permette – il Trofeo Mezzalama lo celebra nel modo più puro: sciando sopra i 4000 metri, tra creste affilate e ghiacci eterni, da Cervinia a Gressoney.

Una sfida tecnica, fisica e mentale.
Un inno alla montagna, al coraggio, allo spirito di squadra.
Una gara che cambia nel tempo, come cambiano i ghiacciai e le esigenze della sicurezza. Ma che non smette mai di parlare la lingua dell’avventura vera.

Nel 2025, per la prima volta, le squadre sono state composte da due atleti invece che tre. Una scelta dettata dalla realtà della montagna, che impone agilità, attenzione e adattamento.

E poi c’è il Rifugio Mezzalama, lassù, a 3.036 metri in Val d’Ayas. Un luogo che è più di un riparo. È un tempio. Un tributo alla montagna vissuta come scelta di vita.

Oggi, se ti capita di camminare, sciare o semplicemente alzare lo sguardo verso il Rosa, ricordati che non sei solo.
Ci sono tracce antiche, storie vive, sogni che continuano a respirare sopra i 4000.
Come quello di Ottorino Mezzalama.

📖 Scopri la storia completa
👉https://visitmonterosa.com/chi-era-ottorino-mezzalama-il-padre-dello-sci-alpinismo-italiano-28642

22/04/2025
11/12/2024

🧭 Quanto sapete orientarvi? Per chi si muove in montagna è una competenza fondamentale, soprattutto quando ci si perde o ci si trova in condizioni meteorologiche avverse. Oggi ci si affida troppo a smartphone e applicazioni per la navigazione: tecnologie intuitive e comode, ma con limiti importanti come batterie che si scaricano rapidamente, schermi inutilizzabili con mani fredde o guanti, e difficoltà di utilizzo in situazioni estreme, come maltempo o altitudini elevate.
Le app possono essere un supporto utile, ma non devono sostituire strumenti affidabili come GPS dedicati e - soprattutto - una buona conoscenza delle tecniche di orientamento tradizionale. Il Presidente del Collegio Guide Alpine Lombardia, pina, ci aiuta a fare chiarezza su questi temi e fornisce alcune indicazioni utili per muoversi in alta quota.

➡ Leggi l'intervista qui https://www.guidealpine.it/se-mi-perdo-orientamento-montagna.html

📸 Foto di Mael Balland su Unsplash.com
Fabrizio Pina
Guide Alpine Lombardia

14/11/2024
19/07/2024

🎙"Una persona sana, in buona forma fisica, fino ai 2500 metri in genere non avverte cambiamenti significativi e la quota non produce effetti apprezzabili sulla performance fisica. Dai 3000 metri in su questo effetto diventa via via più evidente. La sensibilità alla quota, tuttavia, varia da persona a persona. In linea generale, vale sempre la regola di prevedere una ascesa il più possibile lenta per dare il tempo al nostro organismo di abituarsi."
A parlare è il dott. Antonio Prestini, Dirigente Medico del Dipartimento di Prevenzione dell'APSS di Trento, nonché responsabile dell'Ambulatorio di Medicina di Montagna e Guida Alpina. Con lui abbiamo parlato degli aspetti medici dell'acclimatamento, il processo che il nostro organismo mette in atto quando saliamo di quota e iniziamo a respirare un'aria per così dire “rarefatta”.

➡ Leggi l'intervista completa qui https://www.guidealpine.it/acclimatamento-come-affrontarlo-aspetto-medico.html

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Profondo conoscitore delle Alpi Orobie, passOrobico è quindi un professionista esperto, un conduttore sicuro e un amico capace di aiutarci a entrare in un mondo nuovo e per certi versi sconosciuto, dove ogni fatica termina dove inizia una nuova emozione.

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