02/04/2025
RISCOPRI IL TUO DIALETTO
LA PAROLA DELLA SETTIMANA
(Servizio Civile Universale)
La parola di oggi è "lumbuardašc'" e si usa per indicare un gergo tipico dei muratori lombardi venuti a Vasto che adattavano le parole del dialetto lombardo-ticinese alla fonetica del dialetto vastese.
Infatti, il Ducato di Milano per un periodo fu retto dalla famiglia D’Avalos Marchesi del Vasto, aprendo una relazione tra Vasto e Milano; inoltre, erano piuttosto vivi i rapporti con l’altra sponda adriatica. Addirittura, nel 1566 viene anche istituito un consolato milanese, quindi il rapporto tra le due città è fortemente testimoniato e codificato. Questo insieme di circostanze ha favorito la migrazione dei lombardi in Abruzzo, in particolar modo a Vasto.
Attualmente, lu lumbuardašc' è un gergo morto perché sono venuti a mancare tutti i suoi parlanti e non è stata fatta un'adeguata trasmissione, causando l’estinzione del gergo stesso. Sono stati trasmessi per lo più relitti lessicali oralmente e l’unica fonte scritta che riporta alcune di queste parole è il libro “La storia di Vasto” di Luigi Marchesani, che ci testimonia come il lombardesco fosse stato assorbito anche dai vetturali, che la usavano come parlata tipica per non farsi capire dagli stranieri.
Per chi fosse curioso, ecco un piccolissimo glossario di alcune parole in lumbuardašc':
Berr, uomo
Greisce, buono
Gòffie, cattivo, brutto o sconcio
Sguje, denari
Sgabbïe, vino
Strisc, pane
Staffèlle, formaggio
Sapevate dell'esistenza di questo gergo a Vasto? Per saperne di più guardate il video: https://www.youtube.com/watch?v=wRGdhvmyFjk
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LA PAROLA DELLA SETTIMANA
(Servizio Civile Universale)
La parola di oggi è "lumbuardašc'" e si usa per indicare un gergo tipico dei muratori lombardi venuti a Vasto che adattavano le parole del dialetto lombardo-ticinese alla fonetica del dialetto vastese.
Infatti, il Ducato di Milano per un periodo fu retto dalla famiglia D’Avalos Marchesi del Vasto, aprendo una relazione tra Vasto e Milano; inoltre, erano piuttosto vivi i rapporti con l’altra sponda adriatica. Addirittura, nel 1566 viene anche istituito un consolato milanese, quindi il rapporto tra le due città è fortemente testimoniato e codificato. Questo insieme di circostanze ha favorito la migrazione dei lombardi in Abruzzo, in particolar modo a Vasto.
Attualmente, lu lumbuardašc' è un gergo morto perché sono venuti a mancare tutti i suoi parlanti e non è stata fatta un'adeguata trasmissione, causando l’estinzione del gergo stesso. Sono stati trasmessi per lo più relitti lessicali oralmente e l’unica fonte scritta che riporta alcune di queste parole è il libro “La storia di Vasto” di Luigi Marchesani, che ci testimonia come il lombardesco fosse stato assorbito anche dai vetturali, che la usavano come parlata tipica per non farsi capire dagli stranieri.
Per chi fosse curioso, ecco un piccolissimo glossario di alcune parole in lumbuardašc':
Berr, uomo
Greisce, buono
Gòffie, cattivo, brutto o sconcio
Sguje, denari
Sgabbïe, vino
Strisc, pane
Staffèlle, formaggio
Sapevate dell'esistenza di questo gergo a Vasto? Per saperne di più guardate il video: https://www.youtube.com/watch?v=wRGdhvmyFjk